ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA
Nuova Serie Volume II (LXXVI della Raccolta) - Fase. I
GEO PISTARINO
  LIBRI E CULTURA
NELLA CATTEDRALE DI GENOVA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
                 GENOVA - MCMLXI
        NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA
                           PALAZZO TURSI
     
     
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ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA
Nuova Serie Volume II (LXXVI della Raccolta) - Fase. I
GEO P1STARINO
  LIBRI E CULTURA
NELLA CATTEDRALE DI GENOVA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
GENOVA - MCMLXI
NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA
PALAZZO TURSI
    Soltanto una grande dispersione di materiale ed un ancora insufficiente approfondimento di alcuni temi di studio hanno ingenerato e diffuso, soprattutto di recente, la convinzione che la produzione libraria e V attività culturale a Genova nel Tre-quattro cento si siano mantenute entro limiti assai modesti, senza impegno civile e politico.
    Certo Genova non e Firenze. Ma lo sviluppo, in quei secoli, d’una notevole produzione e d’un attivo commercio di libri, resistenza di cospicue biblioteche, la circolazione di opere nuove e nuovissime, uscite di fresco dalla penna delVautore, risultano attestate anche a Genova a mano a mano che le ricerche fanno emergere dal buio i documenti d'archivio.
    A queste ricerche il presente lavoro vuole recare un modesto contributo per la parte relativa alla cultura ecclesiastica, che è la meno indagata, fors9anche perchè meno ricca, rispetto a quella dell’ambiente laico, di felici sorprese per l'improvvisa comparsa di motivi innovatori. Esso è stato reso possibile dalla liberalità del Capitolo della cattedrale di San Lorenzo, che ha aperto il proprio archivio agli studiosi, e dalVaccurata opera di riordinamento che in quell’archivio ha compiuto il prof. Dino Puncuh, segnalandoci la esistenza degli inventari da noi qui ora pubblicati. All’uno ed all'altro esprimiamo pertanto un vivo ringraziamento.
  I
LA BIBLIOTECA DI SAN LORENZO SECONDO L’INVENTARIO DEL 1386
      1. - I due cataloghi librari del Capitolo di San Lorenzo. 2. - Composizione della biblioteca capitolare nel 1386. 3. - Formazione della^ biblioteca.
    1.	- Presso l’archivio capitolare di San Lorenzo di Genova esistono due inventari della biblioteca del Capitolo, rispettivamente del 1386 e dell’ultimo trentennio del secolo XV o dei primi anni del XVI \
     Il primo si legge a cc. 18b - 27a d’un Inventarium sacristie. compilato nelTanno sopra ricordato, il quale contiene la minuta e completa rassegna di tutti gli oggetti ed arredi conservati nella sacrestia della cattedrale per gli usi del culto. Si tratta d'un fascicolo cartaceo di venti carte, che recano la filigrana riferita dal Briquet al n. 7514 2. Sulla copertina, formala da un foglio di pergamena, è la data « -f- MCCCLXXXVI ». A c. la si legge la seguente intestazione: « In nomine Domini, amen. Hoc est inventarium rerum el honorum sacristie ecclesie Ianuensis, factum per presbiterum Petrum de Carrega, sacristain dicte ecclesie, confìtcntem se res et bona huius-modi dicte sacristie invenisse et penes se habere in presentia mei notarii 3 et testium infrascriptorum ac venerabilium virorum dominorum Benedicti Adurni prepositi et Dominici de Flisco archidia-coni dicte ecclesie Ianuensis, ad Iiec deputatorum per capitulum dicte ecclesie ».
     1	SuIFarehivio capitolare di San Lorenzo ofr. D. Pi nchi. L'archivio capitolare di San Lorenzo e il suo nuovo ordinamento, in Bollettino Ligustico, 1056.
     2	C. M. Briqi'ET, Les filigranes, li. Lipsia. 2a ediz.. 1923. U Inventarium è stato integralmente edito, tranne che proprio nella Rubrica librorum da D. C\M-bia>o. Iranno ecclesiastico e le feste dei santi in Genova nel loro svolgimento storico, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, Appendice al vol. XLIII. 1918, pp. 452-470.
     3	Non risulta nel testo il nome del notaio che ha redatto l'elenco. Nel verso del secondo foglio della copertina pergamenacea troviamo tuttavia l'indicazione: Guliermns de Darlona, scritta dalla stessa mano che ha steso l’inventario.
      Il secondo è un foglio sciolto, su due carte, scritto a doppia colonna per ogni pagina, che si conserva nella scatola 318/17. La filigrana corrisponde a quella riferita dal Briquet al numero 3694 L'inventario non è datato: la sua redazione per mano del notaio Pietro da Vernazza, che risulta avere rogato a Genova tra il 1469 ed il 1512, rappresenta l'elemento più sicuro per l’approssimativa classificazione cronologica. Alcuni dati di fatto ci inducono a collocare l'inventario più verso la prima che verso la seconda data, all’in-circa tra il 1469 ed il 1480: innanzi tutto la mancanza, in esso, di riferimenti ad edizioni di libri a stampa; in secondo luogo il fatto che le opere più recenti rappresentate nella biblioteca risalgono ormai ai primi anni del secolo XV.
      I due documenti ci forniscono preziose notizie sulla composizione della biblioteca capitolare, con ragguagli circa le caratteristiche librarie di alcuni codici. Ma soprattutto, dato l’intervallo di circa un secolo, che separa il primo dal secondo, in un momento di profonda evoluzione culturale, essi risultano particolarmente interessanti, in quanto ci consentono di conoscere quale fu la portata del fenomeno di aggiornamento operatosi nel corso del Quattrocento nel campo della cultura ecclesiastica genovese, messa di fronte, non meno che quella di altre parti d’Italia, ai nuovi temi imposti dall'umanesimo.
     2.	- L'inventario del 1386 presenta centosessantun voci per un complesso di poco meno che duecento opere. Fino al n. 77 la descrizione dei codici è particolareggiata: dà notizie della legatura* accenna ad eventuali miniature (n. 57), riferisce gl’incipit della prima rubrica o del testo e gli explicit. Dei nn. 78 e 79 è data soltanto l’indicazione della legatura. Dal n. 80 al n. 160 troviamo invece la sola indicazione generica dell’opera, spesso senza il nome dell autore. Il n. 161, aggiunto al catalogo in un secondo momento, in grafia leggermente diversa da quella di tutto il fascicolo, riprende il sistema delle precise indicazioni sulla legatura, sull’incipit e sull explicit. A quanto pare, tutti i volumi elencati sono pergamena-
    1 C. M. Briquet cit., n. 3694.
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cei, fatta eccezione per il libellas del n. 77 il quale è su carta, gualche codice è mutilo (nn. 75, 114); alcuni volumi sono miscellanei (nn. 8, 9, 29, 61, 137, 138, 155).
      La composizione della biblioteca rivela ancora una struttura tipicamente medievale, la precipua destinazione a scopo pratico per il culto, la predicazione, la penitenza \ Il nucleo più consistente è ormato di opere per gli usi liturgici: libri di cantoria con notazione musicale (nn. 1-4), antifonari (nn. 5-22, 128, 132, 135) 2, salteri (nn. 23-29, 159) 3, epistolari ed evangeliari (nn. 31-33, 125-126), messali (nn. 34-40, 52, 64, 70, 71, 127, 130) \ libri pontificali (nn. 08-60, 137), tre capitolari (nn. 29, 63, 136), due libri prò baptu -andò (nn. 50, 133), un trattato per le ordinazioni sacerdotali (n. 113), un manuale (n. 30), un graduale (n. 51), un libretto di mm (n. 67), un breviario (n. 129), un libro di orazioni (n. 62).
        Lo stesso tipo di cultura prettamente ecclesiastica e liturgica ci presenta Tì T~ dÌ 1ÌbrÌ ddIa bibIioteca deI monastero di Santo Stefano di Genova ÇC , “ ; ‘ Ferretto> Un inventario di libri e di arredi della chiesa di Santo -telano fatto nel 1327, in Rivista Storica Benedettina. Ili, 1908. pp. 489-494. Quali esemplari di biblioteche laiche, nella media cultura genovese della stessa epoca del nostro inventario, si possono tenere presenti quella di maestro Matteo e ezutio el 1376 (A. Massa, Documenti e notizie per la storia dell'istruzione in Renova, ,n Giornale Storico e Letterario della Liguria, VII, 1906, pp. 317-) e quella di maestro Lodisio Calvo da Voghera del 1398 (G. Gorrini L istruzione elementare in Genova e Liguria durante il medioevo, in Giornale, •storico e Letterario della Liguria, n. s., Vili. 1931, IX, 1932, doc. V). Pur nella notevole differenza d impostazione, colpisce lo stesso ristretto respiro culturale che costituisce 1 elemento più appariscente delle librerie di San Lorenzo e di auto Stefano. Pochi decenni dopo è invece assai più largo lambito della bi-loteca di Tommaso Fregoso. secondo un inventario del 1425: C. Braccio Giacomo Br ocelli e l umanesimo dei Liguri del suo tempo, in Atti della Società Ligure di Stona Patria, XXIII, 1890, p. 28.
       Degli antifonari dodici sono notturni, nove sono diurni. Dei primi quattro sono pro canonicis (nn. 5. 6. 11. 12): tre. prò mansionari (nn. T. 9, 13); tre. pro capellanis (nn. 8. 10. 14). Dei secondi, due sono pro canonicis (nn. 17 18)-due, prò mansionariis (nn. 19, 20); uno è pro capellanis (n. 21).
/ \<Delò«aIt?Ì dU<ì S0n0 PT° canonicis ("»• 23’ M); due, prò mansionari» 'n'1-	due, prò capellanis (nn. 27, 28).
    4	Dei messali uno è ad usum della chiesa di San Lorenzo, cioè della catterà e genovese (n. 34); due sono ad usimi Romane Curie (nn. 35. 36); quattro sono notturni (nn. 37-40).
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     All'ordinamento del servizio divino ci richiamano anche due codicetti di Usus divinorum officiorum (nn. 65, 66), un Usus prò officio (n. 134), un Rationale divinorum officiorum (n. 124) e una delle maggiori opere in questo campo: il Mitrale di Siccardo da Cremona (n. 74). Si aggiungano, per le esigenze della predicazione e della lettura, diversi omeliari (nn. 46, 47, 55, 110, 131), libri di sermoni (nn. 89, 101, 117, 119, 123), libri di santi (41-43), tra cui una vita di San Maurizio o San Mauro (84), che rispecchia un particolare culto genovese.
     Compaiono numerosi i testi scritturali, soprattutto in quelle parti che più ricorrono negli usi liturgici: accanto ad un codice mutilo contenente partem Biblie (n. 75) e ad aliqui libri Biblie non meglio identificati (n. 94), troviamo due copie del Genesi (nn. 82, 93), i libri dal Genesi ai Salmi (n. 45) ed il Genesi cum aliquibus libris (n. 107); l’Esodo (n. 83); i Numeri (n. 108); il Deuteronomio (n. 96); il primo libro dei Re (n. 104); le Scritture dai Paia-lipomeni alle epistole di San Paolo (n. 48); il libro di Giobbe (n. 8); i Salmi (n. 159); i Proverbi (n. 44); il Liber Sapientie (n. 139); TEcclesiastico con la glossa di Ugo di Saint Cher (n. 115), due copie del libro d'Isaia (nn. 102, 109); il libro di Geremia con la glossa di Ugo di Saint Cher (n. 85); il libro di Ezechiele con la glossa di Ugo di Saint Cher (n. 87) ; i libri di Ezechiele e di Daniele riuniti in un solo codice (n. 157); il libro dei XII Profeti minoii sino ad Abacuc (n. 95); due copie dei quattro Vangeli, una delle quali acefala (nn. 72, 114); i Vangeli di Luca e di Giovanni (n. 73), quelli di Luca, Matteo e Marco nella Catena aurea di San Tommaso (n. 88); tre copie delle lettere di San Paolo (nn. 91, 97, 99: cfr. anche n. 48); le epistole canoniche (n. 105) e le epistole canoniche più l’Apocalisse (n. 118). Aggiungiamo, con particolare interesse e con la curiosità di sapere donde provenisse, un codicetto sui Dieci Comandamenti in lingua greca (n. 121), che apre assai per tempo la ben nota tradizione dei manoscritti greci di Genova , ed una canonica Grisogoni (n. 80), che riteniamo corrisponda alla
    1 G. Bertolotto, IL Codice greco sauliano di S. Atanasio, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, XXV, 1892 ; G. Mercati, Per la storia dei manoscritti greci di Genova, di varie badie basiliane e di Patino, Città del Vaticano, 1935, pp. 219, 228.
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Epistola sancti Chrisogoni martiris, presente in altre biblioteche medievali italiane \
     La filosofia greco-romana è rappresentata, in misura assai esigua in verità, secondo quei precisi interessi speculativi nel campo della conoscenza naturale, della metafisica e dell’etica, che rientrano nel più ristretto patrimonio della cultura ecclesiastica medievale. Di Aristotile sono presenti nella sacrestia di San Lorenzo 1 Ethica (n. 145) e la Physica (n. 155), più una copia del primo libro del-l’una e dell’altra (nn. 148, 152); Cicerone compare con l’immancabile De officiis (n. 154). E’ possibile che la biblioteca possegga anche la Metaphysica aristotelica o il trattarello De differentia spiritus et animae dell’arabo Costa ben Luca, che, nella traduzione latina di Giovanni da Siviglia, si trova talvolta a quella allegato
     1 L'epistola di San Crisogono ci è nota attraverso la Passio di Sant Anastasia : cfr. P. Guérin, Les petits bollandistes. Vies des Saints, XI, Parigi, 1868, pp. 519-522. Una copia, che qui riproduciamo, si trova a c. 1 del cod. 1.52 della Biblioteca Comunale di Perugia, proveniente dalla libreria dell'umanista Prospero Podiani, il quale donò i propri libri al Comune perugino nel 1582.
     Epistola Sancti Chrisogoni martyris positi in carcere, quam direxit Sancte Anastasie, valde artate et cruciate a viro suo. « Vide, Christi ancilla, quod non conturberis in hoc quod tibi pie viventi inferantur adversa. Non enim deciperis, sed probaris. Cito ad te placitum tempus Christus convertet et quasi post noctis tenebras floridum diei lumen aspicies. Et post glaciei frigus aurea tibi tempora et serena succedent. Semper est ut lumen tenebre antecedant; sic etiam post infirmitatem salus revertitur et vita post mortem promittitur. Uno fine concluduntur et adversa huius mundi et prospera, ne vel tristibus desperatio vel letis elatio dominetur. Unum mare est, in quo navicule corporis nostri vellificant, et sub uno corporis gubernatore anime nostre nautico funguntur officio. Quorundam igitur naves fortissimis cathenarum nexibus solidate crebos equoris concitatos fluctus illese pretereunt. Quorundam vero fragili iunctura lignorum etiam in tranquillo vicinum morti conficiunt cursum. Tu autem, Christi famula, crucis tropheum tota mente costringe et te ipsam prepara ad opus Dei. Quia cito consoleris. Vale in Domino et ora pro me ».
     Stante la brevità dello scritto, non ci sembra improbabile l'ipotesi che, come il codice perugino sopra citato, il ms. di San Lorenzo fosse miscellaneo: il notaio si limitò a classificarlo secondo la prima opera che in esso compariva ad inizio di libro.
     Non è tuttavia esclusa la possibilità che si tratti del Sermo de Sancto Chri-sogono di Pietro d Ailly : M. Louis Polain, Catalogue des livres imprimés au quinzième siècle des bibliothèques de Belgique, Bruxelles, 1932, n. 144.
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nei codici medievali: tanto la prima quanto il secondo fanno parte infatti di due codici dell’inventario di Pietro da Vernazza che possono entrambi identificarsi col n. 155 dell’inventario del 1386.
    All'indirizzo liturgico, ascetico-morale e scritturale appartengono le opere degli apologisti, dei padri della Chiesa, degli autori ecclesiastici medievali fino al secolo XIII, che troviamo rappresentati nella nostra biblioteca: San Cipriano (n. 61, Epistolae e il Liber de oratione dominica), San Girolamo (n. 68, Epistolae), Sant Agostino (n. 57, Tractatus in Iohannis Evangelium; n. 79, Enarratio in psalmos), San Gregorio Magno (n. 78, Epistolae ; n. 106, Horni-liae in Ezechielem : nn. 53 e 112, Moralia in Iob ; n. 158, Homiliae in Evangelia), SantTsidoro di Siviglia (n. 86, Sententiae) e, a quanto pare, San Martino di Leon (n. 89, Sermo in letaniis), Sant Ambrogio Autperto (n. 98, Speculum parvulorum o In Sancti Iohannis Apocalypsim), Floro di Lione (n. 54, Expositio in epistolas Beati Pauli ex operibus Sancti Augustini collecta), Remigio dj Auxerre (n. 92, Commentarius vastus in Matthaeum; n. 111, Tractatus in Cantica canticorum, attribuito anche ad Aimone di Hal-berstadt ; n. 116, Expositio super Psalterio), Ugo di San Vittore (n. 90, De virginitate beate Virginis), Pietro Comestor (n. 161, Historia scholastica), Ugo di Saint Cher (n. 103, Concordandae Bibliorum), San Raimondo di Penafort (n. 122, Summula sacramentorum). La parte più propriamente teologica e filosofica è rappresentata dalla Summa totius logicae di Gualtiero Burleigh (n. 146). Di San Tommaso sompaiono soltanto una parte della Catena aurea, già ricordata, e il Commentarius in Aristotelis physicam (n. 144).
    Le Decretali (nn. 141, 142), un volume di Casus decretalium (n. 143), la Summa iuris canonici di Monaldo (n. 69), se non erriamo nella nostra identificazione, — ed una Summa iuris canonici per alfabetum (n. 140) completano, in campo giuridico, il fondo religioso della biblioteca.
    Alcune opere accennano più esplicitamente all’attività della schola annessa alla cattedrale 1 e di cui un calendario od obituario
    1 Inesistenza della scuola presso la cattedrale di San Lorenzo è sicuramente attestata nella seconda metà del secolo XII: G. Gorkini cit., Vili, 1931, p. 266. Riteniamo, in contraddizione con quanto sostiene il Gorrini, che essa si sia svilup-
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(n. 49), tuttora esistente nell’archivio capitolare di San Lorenzo di Genova, ci ricorda il nome d’un maestro, Rolando de Ulmeto, del quale il codice riporta in copia il testamento da lui dettato il 2 agosto 1385 al notaio Oberto Foglietta 1. Troviamo alcune copie di Prisciano coi relativi commenti (nn. 147, 149, 150, 153), un Papias
pata in ambiente ecclesiastico prima che in ambiente laico: soprattutto che appartenga al primo quel magister scolarum de lanua al quale il papa Alessandro III concede nel 1179 l’uso della mitra (cfr. G. Gorrini cit., Vili, 1931, p. 274).
    Per la storia dell’istruzione a Genova nel basso medioevo, oltre alle opere sopra citate del Massa e del Gorrini, cfr. L. Isnardi e E. Celesia, Storia della Università di Genova, Genova, 1864-67 ; F. Novati, Umanisti genovesi del secolo XIV, in Giornale Ligustico, XVII, 1890, pp. 23-61; Reynolds, Tuo documents on éducation in thè thirteentli century Genova, in Speculum, XII, 1937 ; E. Pandi ani, La vita della Repubblica di Genova nell'età di Colombo, Genova, 1952.
    1 Del testamento di Rolando de Ulmeto è interessante per il nostro tema la parte, — che qui riproduciamo da c. 101 b del codice dell'archivio capitolare di San Lorenzo, — relativa ai lasciti dei libri della biblioteca privata del testatore: « Item legavit domino Matheo de Illionibus librum unum vocatum Sextus et alium librum vocatum Apparatus in alio volumine. Item dicit quod ipse testator, de voluntate capituli dicte ecclesie Ianuensis, concessit fratribus monasterii Cartusicnsis de Ripparolio epistulas Sancti Ieronimi et que sunt sacristie dicte ecclesie Ianuensis. Item legavit Rafaeli Dulzano de Placentia epistulas Senece cum pluribus aliis libris Senece, ligatis in uno volumine, et scriptas manu propria ipsius testatoris. Item legavit dicto Rafaeli lecturam factam per alphabetum super expositione librorum Senece. ligatam in uno volumine, cohopertam corio rubeo, et que est penes Cosmam Squarzaficum. Item voluit et legavit, statuit et ordinavit quod duo breviaria ipsius testatoris, unum scilicet ad usum ecclesie Sancti Laurentii et aliud ad usum Curie Romane incatentur (sic) ct ponantur ac bene colocentur post altare maius dicle ecclesie Sancti Laurentii vel in alio meliori loco prout melius stare poterint, ut pauperes clerici in eisdem legere possint et divinum officium dicere ». Oltre e più che il piccolo elenco dei libri di Rolando, ci sembrano degni di rilievo due fatti : che Rolando stesso attendeva alla custodia della biblioteca capitolare, sì da poter concedere in prestito ai frati della Certosa di Rivarolo il volume delle epistole di San Girolamo (cfr. inventario n. 68); che egli era anche scriptor ad uso proprio e, probabilmente, ad uso della scuola capitolare.
      Dell'altro testamento ricordato dal n. 49 dell'inventario del 1386, quello di Tommaso de Salizola, sono interessanti le clausole, — che si leggono a c. 99 del citato codice deU'archivio capitolare di San Lorenzo, — con le quali il testatore lascia 12 lire alla chiesa di Sant’Ambrogio per l'acquisto d'un antifonario notturno e 3 lire tanto alla chiesa di Santa Maria di Rivarolo quanto alla chiesa di San Marco del Molo per l'acquisto di libri e paramenti sacri.
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(n. 76, Elementarium doctrinae rudimentum), una parte dei Grae-cismus di Everardo di Béthune (n. 77). All’ambito di questa attività d’insegnamento e di cultura possiamo ricondurre sia le scarse testimonianze della tradizione classica, offerteci dalle opere di Aristotile e di Cicerone, sia alcuni degli scritti teologici, filosofici e giuridici, che abbiamo sopra ricordato. La parte storica è totalmente assente, fatta eccezione per un Catalogus romanorum pontificum (n. 120), nel quale non è escluso possa forse riconoscersi il Catalogus brevis pontificum Romanorum et imperatorum di Bernardo di Guido 1.
    Alle immediate necessità della comunità capitolare e, al tempo stesso, alle esigenze della scuola secondo l'impostazione dell insegnamento medievale, rispondono due opere di medicina: i libri III e IV del Canon di Avicenna (n. 151) e un volume di Quaestiones medicine (n. 156), che riesce di difficile classificazione, anche se non è impossibile debba identificarsi con le Diaetae universales di Isaac ben Salomon Israeli nella traduzione di Costantino Africano, di cui abbiamo l'indicazione nel catalogo di Pietro da Vernazza (n. 96).
    Esistono poi nella biblioteca Libri duo registrorum episcopi et capituli, che riconosciamo senza esitazione nei codici PA e PB, tuttora conservati presso l’archivio capitolare di San Lorenzo di Genova e ben noti agli storici come i Libri privilegiorum Ecclesie Ianuensis 2. Rimaniamo invece con la curiosità di sapere che cosa contenessero i tria volumina ligata insimul (n. 138), di cui il compilatore dell'inventario non ci lia fornito nessuna notizia atta a farli identificare.
    All'inventario vero e proprio della biblioteca, contenuto nella Rubrica librorum. dobbiamo aggiungere un indicazione compresa nel medesimo fascicolo, sotto la Rubrica eorum que sunt ad usum domini archiepiscopi, existentium in una capsa. et pro sibi sumen-tibus quando celebrat in pontificalibus. Si tratta d’uno splendido evangeliario con legatura in argento, che VInventarium cosi descrive
    1 Cfr. A. Potthast, Bibliotheca Historica Medii Aevi, 1806 [19541, p. 150.
    a Cfr. D. Puncuh, Liber privilegiorum Ecclesiae Ianuensis, Genova, 1961 (in corso di pubblicazione).
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a c. 9b: « Textus evangeliorum, qui incipit, post kalendarium, in rubro: Dominica prima de adventu, et in nigro: In ilio tempore? dixit Iesus discipulis suis: « Erunt signa » etc., et finit in fine Evangeliorum: quod perierat, et post est benedictio cerei, cum tabulis munitis de argento cum figura ex una parte Crucifixi, beate Marie et beati Ioliannis evangeliste et desuper duorum angelorum et circumferentiis cum figuris omnibus deauratis, et ab alia parte cum figura Domini in trono sedentis et cum quatuor evangelistis et circumferentiis deauratis ».
    3.	- Possiamo allora ricostruire, nelle sue grandi linee ed in via approssimativa, la formazione della biblioteca. Appartengono al fondo più antico, fino a tutto il secolo XII, la maggior parte dei libri liturgici, soprattutto i tria messalia vetera del n. 127. Ad esso devono certamente aggiungersi i testi del Vecchio e del Nuovo Testamento nella Vulgata; alcuni dei libri di omelie, di sermoni, delle vite dei santi ; gli scritti — almeno in parte — di San Cipriano, di San Girolamo, di Sant’Agostino, di San Gregorio Magno, di SantTsidoro di Siviglia; le opere di Ambrogio Autperto, di Floro di Lione, di Remigio di Auxerre. Per quanto riguarda più strettamente l’attività della schola possiamo assegnare a questa prima fase la presenza di Aristotile, di Cicerone, di Prisciano, di Papias.
  I due secoli successivi segnano un lento progresso in ogni campo. Si adottano YOrdo missae stabilito da papa Innocenzo III (n. 70) ed i Messali ad usum Romanae Curiae (nn. 35 e 36). Alla lettura della Bibbia con la glossa ordinaria si accompagna o si sostituisce quella del Vecchio e del Nuovo Testamento con il commento di Ugo di Saint Cher, del quale si adottano anche le Concordantiae. Per gli usi liturgici si acquisiscono alla biblioteca il Mitrale di Siccardo da Cremona e la Summula di Raimondo di Penafort; per la cultura scritturale ci si provvede della Historia scholastica di Pietro Comestor. Nel campo speculativo ci si rifa alla Summa di Gualtiero Burleigh, mentre la mistica si limita ad una delle opere minori di Ugo di San Vittore, — il De virginitate beatae Virginis, — e San Tommaso compare in posizione assolutamente secondaria con
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Ja Catena aurea ed il Commentario alla Fisica di Aristotile. Si costituisce il primo fondo giuridico con le Decretali, i Casus decretalium, la Summa di Monaldo, la Summa iuris canonici per alfabeta m. La schola si arricchisce del Graecismus di Everardo di Béthune.
     Nel complesso la biblioteca capitolare di Genova, alla fine del Trecento, è ancora rinchiusa entro limiti angusti, secondo schemi che sono comuni alle altre biblioteche religiose locali nel medesimo periodo. Nessun riflesso vi si coglie di quella fervida vita cittadina, politica, economica, culturale, che pure ha già dato alla storia del pensiero umano, tanto per citare i maggiori, Caffaro e gli Annalisti, Ursone da Sestri e l Anonimo, Giovanni Balbi e Iacopo da \ arazze.
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LA BIBLIOTECA DI SAN LORENZO SECONDO L’INVENTARIO DEL NOTAIO PIETRO DA VERNAZZA
     1. - Il secondo catalogo librario del Capitolo di San Lorenzo. 2. - I codici comuni ai due inventari. 3. - Composizione della biblioteca capitolare tra il Quattro e il Cinquecento. 4. - La provenienza delle nuove accessioni.
    1.	- A distanza di circa cent’anni dal precedente, il secondo inventario della biblioteca capitolare di San Lorenzo fu redatto in occasione della fabbrica della nuova libreria, nel chiostro della cattedrale. Che si tratti della medesima biblioteca che abbiamo esaminato, è fuor di dubbio, dal momento che vengono ora ricordati, come tosto vedremo, diversi codici già elencati nel catalogo del 1386. Ma occorre subito precisare che il nuovo elenco non comprende tutti i libri che alla data della sua redazione si custodivano nella sacrestia di San Lorenzo.
    Se la biblioteca del secolo XIV era formata essenzialmente di testi liturgici, cui si aggiungevano alcune opere di varia cultura, a sussidio delle esigenze delle sacre funzioni e della scuola annessa alla cattedrale, lo sviluppo degli interessi filosofici e giuridici, letterari ed eruditi, attuatosi nel corso del secolo XV, con il logico ampliamento dei programmi scolastici ed il conseguente arricchimento della biblioteca in campi prima inesplorati e non sempre strettamente attinenti all’indirizzo religioso, determinarono una scelta per specializzazione, facendo scindere 1 apparalo liturgico dalla parte più ampiamente culturale 1. Così dovette rimanere nella
    1	Sull'umanesimo a Genova nel Quattrocento cfr. C. Braccio. Giacomo Bra-celli e l'umanesimo dei Liguri ’del suo tempo, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, XXIII, 1890; F. Gabotto. Nuovo contributo alla storia dell umanesimo ligure, ibidem, XXIV, 1891 ; G. G. Musso, La cultura genovese fra il Quattro e il* Cinquecento, in Miscellanea di Storia Ligure. I, Genova, 19Ü8, pp. 121-188; In., Politica e cultura a Genova alla metà del Quattrocento, in Miscellanea di Storia Ligure in onore di Giorgio Falco, Genova, 1961 (in corso di pubblicazione).
     Non è infrequente nelle biblioteche ecclesiastiche anche di altre regioni d’Italia la divisione in due parli: l'una dei libri di carattere religioso, collocati
sacrestia della cattedrale il vecchio fondo dei codici necessari per le esigenze del culto (un centinaio di volumi), mentre passarono alla nuova liberaria quelle opere, già comprese nel catalogo del 1386, che rispondevano ad esigenze di studio (una quarantina), più le nuove accessioni secondo i recenti indirizzi (una settantina di volumi).
    L'elenco, redatto dal notaio Pietro da Vernazza, comprende 115 voci, per un numero di opere di poco maggiore. Di ogni codice, fatta eccezione per il n. 115, esso ci dà l'incipit e l’explicit. Dei nn. 42, 44, 46-49, 51-53, 55, 57, 60, 61, 69, 71, 72, fornisce notizia circa la legatura o le miniature. Del n. 54 specifica che si tratta di un volume di 20 quinterni non rilegati. Qualche manoscritto doveva essere mutilo (nn. 1, 87).
     I volumi sono tutti pergamenacei, tranne i nn. 45, 49, 56, 58,
59,	109, 115, che sono cartacei 1. Del n. 60, che doveva essere uno splendido codice miniato, è riferito 1 "expiicit con la data ed il luogo di esecuzione: Parigi, 20 aprile 1303. Non risulta la presenza di incunaboli: ciò che ci induce, come sè detto, a spostare la «lata della compilazione dell'elenco più verso il principio che verso la fine dell*attività del notaio Pietro da Vernazza”.
por lo più nella sacreslia: l’altra dei libri di raraltrrr profano sistemali a parte, in altri locali: cfr. F. BoRLANDi, Biblioteche pavesi del Quattrocento, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria. XL\ I (n. s. I). 1916. p. 61.
     1	Si noti che, in genere, sono su rarta i testi giuridici.
    2	Si tenga presente, ad ogni modo, rhc Tarlo tipografica fu introdotta a Geno\a soltanto nel 1471 : N. Giuliani. Notizie sulla tipografia ligure sino a tutto il secolo XVI, in Atti della Società Ligure di Storia Patria. IX, 1869, pp. 5-321; N. Giuliani - L. T. Belcbano, Supplemento alle notizie della tipografia ligure sino a lutto il secolo XVI, ibidem, pp. 325-411; M. Staglielo, Sui primordi dell arto della stampa in Genova, ibidem, pp. 123-460; N. GIULIANI, Secondo supplemento alle notizie della tipografia ligure, ibidem, pp. 161-554; N. GiULIANI-L. T. Bei.-Grano. Nuove correzioni ed aggiunte alle notizie sulla tipografia ligure, ibidem, pp. 619-625; L. A. Cervetto, La introduzione della stampa in Genova e i primi tipografi genovesi, in Rivista delle Biblioteche e degli Archivi. XI. 1900. pp. 50-53; Giunte alle « Notizie della tipografia ligure n dei secoli XV e XVI, in Giornale Storico e Letterario della Liguria. IX. 1908. pp. 136-110; F. F. MoRANDI, I/i tipografia genovese, in Corriere Mercantile, Genova, 7 e 15 febbraio 1931; R. Tosatti, Albori della tipografia genovese, in Genova. Rivista del Comune. XXII, 1912. n. 2. pp. 22-23.
    2.	- Abbiamo accennato al fatto che non si ritrovano nel secondo catalogo numerose opere che compaiono nel primo. Si tratta, nella grandissima maggioranza, di codici che dovettero rimanere nella sacrestia di San Lorenzo: libri liturgici (nn. 1-40, 50-52, 58-60, 62, 64-67, 70. 71, 125-130, 135, 137), le vite dei santi (nn. 41-43, 84). testi del Vecchio e del Nuovo Testamento (nn. 44, 45, 73, 75, 81, 94, 102, 107, 115, 159), libri di omelie (nn. 46, 47, 55), libri di sermoni (nn. 89, 101, 119, 123). Non furono trasportati nella nuova sede neppure l'obituario (n. 49) ed i codici dei Libri privilegio™m della Chiesa genovese (n. 160), i quali rimanevano, per la loro natura, strettamente legati alla Chiesa stessa.
    Naturalmente è possibile, anzi è probabile, che alcune delle opere sopra elencate siano andate disperse o siano state eliminate, — si pensi ai due o tre codici mutili che abbiamo segnalato, — nell’intervallo di tempo tra il primo ed il secondo inventario. Questa potrebbe essere stata la sorte anche di quella ventina di volumi dell’inventario del 1386, che per la loro natura ci attenderemmo di veder comparire, e che invece mancano, nel catalogo di Pietro da Vernazza (nn. 68, 76-78, 80. 90, 106. 120, 121, 139, 140-145. 148-
152,	154).
    Elenchiamo i codici dei quali riteniamo certa, o molto probabile, la corrispondenza nei due cataloghi. Si noti che, data 1 imprecisione con cui tanto il primo quanto il secondo elenco riferiscono gl’incipit e gli explicit, la mancata concordanza di questi tra 1 uno e l’altro non rappresenta di per sè un grave ostacolo alle identificazioni Dei 115 numeri, che l’inventario di Pietro da Vernazza ci elenca, almeno 39 o 10 appartengono alla vecchia biblioteca; gli altri, tulli o quasi tutti, rappresentano le nuove accessioni:
1 incremento è notevole, soprattutto se posto a confronto con i 161 numero che la biblioteca aveva raggiunto nel 1386, attraverso una formazione plurisecolare.
    1	Spesso sono riferite non le prime r lo ultime parole dell'opera. ma l'incipit della prefazione del codice c l’explicit del motto finale dello scriba.
— 23 —
Catalogo del 1386
48	=
53	=
54-	=
57	=
61	=
72	=
74	=
79	=
82	=
83	=
85	=
86	=
87	=
88	=
 91	o 99 =
92	=
93	=
95	=
96	=
97	=
98	=
100	=
103	= 105
 Catalogo di Pietro da Vernazza.
 39: Bibbia.
 20: San Gregorio Magno, Moralia, par-te II.
 26: Floro, Expositio in epistolas beati Pauli.
 27: Sant’Agostino, Tractatus in Iohan-nis evangelium.
 38: San Cipriano, Epistolae, Liber de oratione dominica.
 29: i Vangeli.
 15: Siccardo da Cremona, Mitrale.
 7: Sant’Agostino, Enarratio in psalmos.
 3: Genesi.
 2: Esodo.
 21: Geremia, con la glossa di Ugo i Saint Cher.
 93: Sant’Isidoro, Sententiae.
 34: Ezechiele, con la glossa di Ugo di
     Saint Cher.
 16: i Vangeli di Luca, Marco, Matteo, nella Catena aurea di San Tom maso d’Aquino.
 6 : San Paolo, Epistolae.
 24: Remigio di Auxerre, Commentarius vastus in Matthaeum.
 1 : Genesi.
 4: i XII Profeti minori sino ad Abacuc.
 10: Deuteronomio.
 25: San Paolo, Epistolae.
 28: Sant’Ambrogio Autperto, Speculum
     parvulorum.
 41: Ugo di Saint Cher, Postilla super Evangelium secundum Iohannem.
 72: Ugo eli Saint Cher, Concordantiae Bibliorum.
 30: Epistole canoniche.
— 24 —
Pagina dell'inventario del 1386.
Tav. 1
108  =  12: la Bibbia dal Genesi ai Numeri     
109  =  23: Isaia.                             
111 =z  40: Remigio di Auxerre (?), Tractatus  
            in Cantica canticorum.             
112 =   19: San Gregorio Magno, Moralia.       
113  =  35: Liber de ordinatione presbitero-   
            rum.                               
116 =    8: Remigio di Auxerre, Expositio su¬  
            per psalterio.                     
117 --- 36: Liber sermonum.                    
122 =   17: San Raimondo di Penafort, Sum¬     
            mula sacramentorum.                
124 =    9: Rationale divinorum officiorum.    
131 =   33: Liber omeliarum.                   
146     18: Gualtiero Burleigh, Summa totius   
            logicae.                           
153 =   31: Liber quaestionum super Prisciano. 
155 =    14 o 47: Aristotile: Physica ecc.     
158 =    5: San Gregorio Magno, Homiliae in    
            Evangelia.                         
161 =   22: Pietro Comestor, Historia schola-  
stica.
    3.	- Sono dunque passati dalla vecchia alla nuova libreria alcuni dei libri contenenti parti del Vecchio e del Nuovo Testamento ; qualche testo per l’esercizio del culto, per il quale, in realtà, non è chiaro il motivo dello spostamento; le opere di San Cipriano, di Sant Agostino, i Moralia e le Homiliae in Evangelia di San Gregorio Magno, le Sententiae di SantTsidoro di Siviglia ; i codici contenenti gli scritti di Sant’Ambrogio Autperto, di Floro, di Remigio, di Au-xerre, di Pietro Comestor, di Ugo di Saint Cher, di San Tommaso, la Summula di San Raimondo di Peiìafort e il Mitrale di Siccardo da Cremona; la Physica e qualche altra opera di Aristotile; la Logica di Gualtiero Burleigh; qualche testo grammaticale. Inoltre, se la nostra identificazione è esatta, possiamo aggiungere le Diaetae universales di Isaac, tradotte da Costantino Africano (n. 156 = 96).
— 25 —
     Vediamo ora le nuove accessioni. Nel campo scritturale, teologico, ascetico-morale esse sono relativamente scarse. Tuttavia lo studio della Bibbia risulta approfondito, in base alla produzione trecentesca, nelle Postillae di Niccolò de Lyre sia all intera Bibbia (n. 61), sia al Nuovo Testamento (n. 62), sia ai proverbi di Saio-mone (n. 60): soprattutto neìV Ambidexterium di Giovanni Calde-rini (n. 59), nel Compendium litteralis sensus totius Bibliae di Pietro Aureolo (n. 110), nelle altre opere di consultazione e di commento (nn. 89, 111), che rivelano l’insorgente consuetudine della puntualizzazione esegetica.
     Troviamo ricordata qualche nuova opera di Sant'Agostino (n.
77,	De Trinitate ; n. 87, Senno de decem chordis), di San Giovanni Crisostomo (n. 92, Homiliae), di San Gregorio Magno (nn. «8 e 105, due copie della Regula pastoralis; n. 98, Dialogi) ed una seconda copia della Historia scholastica di Pietro Comestor. Lo Pseudo Bernardo del De meditatione passionis Christi (n. 88), Giovanni di Galles col Diaetarium o Tractatus de poenitentia (n. 102), Giovanni d'Andrea con il Hieronymianus (n. 99) ci riclriamano alla tradizione pietistica: è interessante, tuttavia, notare che per le pratiche della penitenza non ci si limita più al compendio della Summula sacramentorum, ma si ricorre, sempre tra la produzione di San Raimondo di Penafort, alla maggiore Summa casuum conscientiae (n. 37). Rileviamo ancora, come modesto indice d un più sentito impegno in sede di speculazione teologica e morale, la presenza di Pier Lombardo coi Libri IV sententiarum (nn. 51 e 52, due copie) e di San Tommaso con la Secunda Secundae (n. 63) ‘.
     I nuovi orientamenti culturali si rivelano nella presenza d un piccolo fondo storico con la Cronaca di Eusebio (n. 103), nella traduzione di San Gerolamo, — del quale ultimo la biblioteca possiede anche, come sembra, una copia della Vita (allegata al n. 103). con la Chronica de rebus memorabilibus (n. 46) e parti della (.Iiro-nica di Beda (nn. 53 e 57), con la Ilistoria romana di Paolo Diacono ( n. 79), con la Chronica de origine civitatis Florentiae (n. 76), con il vasto repertorio di Martin Polono (n. 80, Chronicon). La catechesi grammaticale, oltre a testi minori (n. 109). vede comparire
1	Si aggiunga, nel reparto della cultura religiosa, il Librr loachim del n. 108.
anelie nella schola di San Lorenzo la celebre Poëtria nova di Goffredo di Vinsauf (n. 113), che tanta fortuna otteneva in pari tempo al di là e al di qua delle Alpi \ Nè appare meno significativa l'introduzione nella biblioteca di due tra le maggiori composizioni poetiche della produzione francese del secolo XII, conosciute a Genova quasi certamente sulla scia dei rapporti politici e culturali con la Francia: VAlexandreis di Gualtiero di Chatillon (n. 95) e il De planctu naturae di Alano di Lille (n. 104).
      Ma, soprattutto, il maggiore slargo si nota nel numero, relativamente notevole, delle opere di letteratura classica o della tarda latinità e di diritto canonico e civile. Per la prima troviamo nella I » i I » I i o teca gli scritti di Cesare (n. 73, Commentarii de bello gallico), di Cicerone (n. 71, Orationes ; n. 82, Topica ; n. 90, De inventione?), di Sallustio (n. 97. Bellum Catilinarium e Bellum Iugurthi-num), di Quintiliano (n. 65. Institutio oratoria; n. 91, Declamationes), di Stazio (n. 81, Tebaide ed Adi ili eide), di Frontino (n. 94, Stratagemma), di Giovenale (n. 81, Saturae), di Floro (n. 68. Historia romana ), di \ egezio (n. 94, Epitoma rei militaris), di Macrobio (n. 101, Saturnalia), di Boezio (n. 82, Commentario ai Topica di Cicerone), secondo la particolare predilezione degli ambienti ecclesiastici per quella parte del pensiero greco-ialino che più si prestava alle esigenze della scliola. Aggiungiamo la Meta physica di Aristotele (nn. 14, 47) e il trattatello De differentia spiritus et animae di Costa ben Luca (n. 47); gli Elenchi aristotelici, se la nostra identificazione e esatta (n. 11)- la Rhetorica ad Herennium dello Pseudo Cicerone (n. 90); il Centone Virgiliano di Proba (n. 106); le Etymologiae di Sant Isidoro di Siviglia (n. 76); un volume di Flores Auctorum (n. 107), cioè uno di quei florilegi di versi dei poeti classici, messi insieme a scopo retorico c morale, clic tanto erano cari alla scuola e diffusi nelle biblioteche del medioevo2.
       (r. Manacorda, Fra Bartolomeo da San Concordio grammatico c la fortuna di Gaufredo di Vinsauf in Italia, in Raccolta di studi di storia e critica letteraria dedicati a Francesco Flamini. Pisa, 1018. pp. 139-152.
     2	A. VlSCARDI. Le origini, in Storia Letteraria d'Italia. Vallardi, Milano. 2a cdiz. 1950. pp. 431-435. Si aggiunga ancora, nel piccolo fondo della cultura filo-sofica e retorica, il Liber dialecticae del n. 32.
     Nella parte giuridica prevalgono i testi di diritto canonico: in* nanzi tutto il Decretum di Graziano (n. 42), il Liber sextus di Bonifacio Vili (n. 114), le Clementinae (n. 55); poi diversi lavori di esegesi e di classificazione nell’uno e nell altro ramo del giure, quali una Lectura lohannis Gofridi (n. 54), i Commentarii in regulas iuris pontificii di Dino del Mugello (n. 70), il Rosarium di Guido de Baysio (n. 69), la Lectura super I parte Digesti novi di Baitolo da Sassoferarto (n. 56), accanto al minore Tractatus represaliarum dello stesso autore (n. 43), due copie del Dictionarium iuris di Alberico da Rosciate (nn. 48 e 49), la Novella sui primi tre libri delle Decretali, la Novella super Sextum e le Quaestiones mercuriales super regulis iuris di Giovanni d'Andrea (nn. 44. 64, 74, 75), il Repertorium utriusque iuris di Giovanni Calderini (nn. 45, 59).
     Un posto a parte occupano il Polycraticus di Giovanni di Sali-sbury (n. 66) e una copia degli statuti di Genova del 1403 (n. Ilo), il primo perchè accenna a precisi orientamenti nell ambiente ecclesiastico locale circa il problema dello Stato e dei suoi rapporti con la Chiesa1; la seconda perchè è una conferma dell interesse, già noto in sede storica, delle autorità ecclesiastiche genovesi per la \i-ta e l'ordinamento del Comune 2.
     Lievi aperture verso la cultura più schiettamente umanistica, per le esigenze scolastiche dell'insegnamento, ci sono date dalla presenza del Boccaccio (n. 86, De montibus; n. 100. De casibus viro-rum illustrium), di Coluccio Salutati ( n. 83, Commentarium in librum Martiani Capellae de nuptiis), di Leonardo Bruni (n. 85. (-om-mentaria primi belli punici) 3.
     Si noti, tuttavia, con quanta lentezza la più recente produzione letteraria, filosofica, giuridica, storica, vada penetrando nella biblioteca del Capitolo. Fuori dell’ambiente ecclesiastico, nelle private collezioni librarie genovesi della seconda metà del Quattro-cento circolano già ampiamenti autori nuovissimi come Agostino
      1	R. W. Carlyle, Il pensiero politico medievale, a cura di L. FiRPO, Bari. 1956-59, li, pp. 540-551, e bibliografia a pp. 679-680.
      2	Ediz. in M. II. P., XVIII, Leges genuenses, Torino, 1901.
      8 Com‘è noto, i Commentaria del Bruni sono in realtà un adattamento delle Historiue di Polibio: cfr. B. Reynolds, Bruni and Perolli pre.irnl a grerk lv.*to-rian, in Bibl. d'Ilumanisme et Benaissance, XVI, 1954, pp. 108-111.
— 28 —
Dati, Alessandro Tartagni, Niccolò Perotti, Pomponio Leto, Bartolomeo Platina, Francesco Filelfo, Giorgio Merula, Matteo Maria Boiardo, Gabriele Biel, Francesco Negro, Werner Rolevinck, Antonio Corsetto, Gabriele Zerbi, Marco Antonio Sabellico, Ludovico Bolognino, Giason del Maino, Iacobo Filippo Foresti1. Nel fondo librario di San Lorenzo, all’epoca del secondo inventario, le opere più recenti sono invece il Commentarium in librum Martiani Capellae de nuptiis di Coluccio Salutati e i Commentaria primi belli punici di Leonardo Bruni: entrambe ormai vecchie di oltre mezzo secolo 2.
    Nè ci è dato riscontrare nulla che accenni ad un minimo interesse per la contemporanea cultura cittadina, la quale pure aveva al proprio attivo la produzione di Giorgio e Giovanni Stella, di Giacomo Bracelli, di Bartolomeo Fazio, di Battista Fregoso.
    4.	- L’incremento notevole intervenuto nella biblioteca capitolare nel corso di circa un secolo in senso più moderno è certamente da porre in rapporto con tutto un mutamento di atmosfera e di gusto. Ma non può escludersi, nell'arricchimento del fondo librario secondo determinati indirizzi, l'opera di singole persone dello stesso ambiente ecclesiastico. Si ricordi che nella Genova del Quattrocento sedettero sulla cattedra vescovile, negli stalli del Capitolo, sul seggio abbaziale dei monasteri di San Siro e di Santo Stefano, alcuni tra i membri delle maggiori famiglie locali, aperte a contatti di ogni genere con il mondo mediterraneo e d'oltralpe. Come ha giustamente rilevato il Gabotto, « l'umanesimo comincia a Genova nella curia arcivescovile » 5.
     1	Cfr. G. Pi sta RINO, Bartolomeo Lupoto c l'arte libraria a Genova nel Quattrocento, Genova, 1961.
     2	Si tenga presente, tuttavia, che il rigoroso conservatorismo e la ritardata apertura alla produzione della cultura più recente non sono una caratteristica dcH'ambicnte genovese, ma rappresentano un fenomeno generale delle biblioteche ecclesiastiche del Quattroernto. Si veda, ad esempio, il catalogo dei libri di San Pietro in Cicl d'Oro di Pavia, del 1176, illustrato da F. Horlandi. Biblioteche cit., pp. 59-67.
    3	F. Gabotto cit., p. 11.
     Così, di fronte al manoscritto del Decretum di Graziano che reca sulla copertina di cuoio rosso lo stemma dei Fiesch. (n. M,ricordiamo che proprio un membro della grande famiglia, Domenico u arcidiacono del Capitolo intorno al 1386; come di fronte al codice miniato di provenienza parigina, che contiene i Proverbi di Salomone con la glossa di Niccolò de Lyre (n. 60), ripensiamo agli intimi rapporti tra le maggiori famiglie genovesi e l’arcivescovato, da un lato, la corte di Francia e la curia avignonese, dall altro, ai emr i
del Grande Scisma e della signoria di Carlo VI \
     Soprattutto dovette essere rilevante l’opera dell arcivescovo i leo de Marini (1401-1436). I suoi interessi culturali, la sua perizia di scrittore, le sue ricerche di codici, in patria e fuori, sono anche se non ancora convenientemente illustrati2. Ma un pai ìco^ lare momento della sua intensa attività ci pare debba essere qui richiamato, in quanto si collega, probabilmente in mode' as9®* con il nostro tema. Alludiamo alla corrispondenza e Leonardo Bruni, quando l’Aretino si preoccupava di procu l’insigne prelato le opere reperibili sul mercato fiorentino, n u lettera del 12 febbraio di quell’anno il Bruni segnalava la possib -lità di acquisto delYEthica di Aristotile, ch’egli aveva a poco ra dotto, e dei suoi Commentaria primi belli punici, cum qui us am
orationibus Demostenis et Oeconomicorum libro .
    Ora, come s’è visto, una copia dei Commentaria compare ne a biblioteca del Capitolo, insieme con la Chronica de origine civi tatis Florentiae, secondo il catalogo di Pietro da Vernazza 85). Quasi certamente la prima opera, molto probabilmente a seconda vi pervennero attraverso gli acquisti personali e scovo Pileo. Sicché è presumibile che al medesimo si debba anc e l’introduzione di quegli autori, i quali, come Gualtiero di Chatillon
     i	Ricordiamo che papa Benedetto XIII, Pedro de Luna, fu a Genova nel 1405 e nel 1407: cfr. bibliografia in V. Vitale, Breviario della storia di Genova,
 Genova, 1955, II, pp. 69-70.
      3	La corrispondenza di Pileo de Marini giace, inedita, presso l’archivio capitolare di San Lorenzo di Genova. Sarà prossimamente oggetto di studio da parte del prof. D. Puncuh.
      3	F. Gabotto cit., pp. 11-12.
0	Giovanni di Salisbury o Coluccio Salutati, non sono consueti nelle biblioteche capitolari del Quattrocento ed attestano un particolare, raffinato gusto per la cultura come impegno letterario e politico.
    Non tutte le opere che troviamo elencate nel catalogo di Pietro da Vernazza dovevano provenire da centri scrittori estranei alla città 1. Sappiamo che era stato scriptor lo stesso magischola Rolando de Ulmeto 2; soprattutto che non mancava a Genova, negli ultimi due secoli del medioevo, una notevole produzione libraria, sia per opera delle officine annesse alle maggiori comunità monastiche 3, sia per merito d’un certo numero di cartarii, i quali tenevano bottega nell’attuale vico del Filo4. Ma siamo nella impossibilità di procedere a precise classificazioni per la perdita pressocchè totale dei codici elencati nei nostri due cataloghi, anche se non è ìm-
     1	A Genova si conservano tuttora alcuni mss. dei quali si conosce con sicurezza la provenienza esterna. Proviene da Bologna il Liber secretorum, cartaceo del secolo XIV, che si conserva presso la Biblotcca Civica Berio, Arm. IV, 566 (743). Provengono da Firenze i seguenti manoscritti cartacei del secolo XV, che si conservano presso la Biblioteca universitaria: Tommaso da Celano, Legenda Sancte Clare (F.I. 16); Giovanni Cassiano, Collectiones SS. Patrum (A. IX. 34); Girolamo Savonarola, De veritate prophetica (A. III. 12); uno « Zibaldone » di scritti \ari umanistici (A. IX. 28). Proviene da Roma un Dino del Mugello, De regulis iuris, membranaceo del secolo XIV, che si conserva presso la Biblioteca Civica « Beno », Arm. III. D bis 12-2-49. Proviene da Napoli un membranaceo del secolo XII, contenente una raccolta di sermoni ed omelie, che si conserva presso la Biblioteca Universitaria, D. X. 2.
      2	Cfr. pp. precedenti.
      3	Cfr. G. Pistarino, La tradizione manoscritta e un codice perduto dell'Anonimo Genovese, in Miscellanea di Storia Ligure, I, Genova, 1958, pp. 24-25 (dell’estratto).
      4	Cfr. S. Varni, Appunti artistici sopra Levanto con note e documenti, Genova, 1870; L. T. Belgrano, Della vita privata dei Genovesi, 2a ediz., Genova, 1875; A. Neri, Un corale genovese, in Giornale Storico e Letterario della Liguria, I\ , 1903; G. B. Morandi, Un miniatore novarese del ’400 a Genova, in Bollettino Storico per la Provincia di Novara, I, 1907, pp. 138-146; P. Accame, Alcuni appunti d'arte ligure, in Miscellanea di studi storici in onore di Antonio Manno, Torino, 1912, pp. 106-140; G. Pistarino, Bartolomeo Lupoto cit.. p. I e sgg.
possibile che appartenessero alla biblioteca capitolare alcuni di quei manoscritti tuttora conservati nelle biblioteche cittadine, i quali corrispondono per il contenuto ad opere elencate dagli inventari che qui pubblichiamo 1.
Una identificazione sicura non è tuttavia possibile per la mancanza di ex libris
o	di altre indicazioni di possesso nei codici che abbiamo esaminato presso la Biblioteca Universitaria, la Biblioteca Civica « Berio la Biblioteca Franzoniana (e annesso fondo della Biblioteca delle Missioni Urbane), la Biblioteca delle Belle Arti, la Biblioteca dei PP. Cappuccini, l’Archivio di Stato.
 Ili
I CODICI SUPERSTITI DELLA BIBLIOTECA
DI SAN LORENZO
      1. - I codici dell’archivio capitolare e del Tesoro di San Lorenzo. 2. - Il Breviario membranaceo dell’archivio capitolare. 3. - Il Breviario cartaceo del-
1	archivio capitolare. 4. - Il Messale del Tesoro della cattedrale.
     1.	- Sulla fine del secolo XV la biblioteca di San Lorenzo conteneva dunque non meno di centoquindici codici, sistemati nella nuova libreria del chiostro, oltre ad un centinaio circa di volumi, per gran parte di carattere liturgico, rimasti nei vecchi armadi della sacrestia della chiesa.
     Che cosa ci è pervenuto, in loco, di questo ingente patrimonio? Per quanto riguarda i manoscritti elencati dal catalogo del 1386 e dall’inventario di Pietro da Vernazza, le nostre ricerche ci hanno consentito di appurare soltanto l’esistenza, nell’archivio del Capitolo, dell obituario indicato dal n. 49 1 e dei Libri duo registroruni classificati sotto il n. 160 del catalogo del 1386 2. La loro sopravvivenza alle vicissitudini che hanno determinato la perdita degli altri manoscritti, non esclusa l’utilizzazione di taluni di questi come materiale di legatoria 3, è dovuta senza dubbio alla loro importanza sotto il profilo giuridico, come sillogi di atti di preminente interesse patrimoniale per la Chiesa genovese.
    1	Ms. n. 439, membranaceo, della misura di mm. 480 x 328, composto di cc. 106. Squadratura a penna, normalmente a doppia colonna. Capilettera alternativamente ad inchiostro rosso e blu, con fregi a penna di colore opposto. Car-tulazione recente. Legatura in legno e cuoio, molto rovinata. Scritture di epoca diversa, dalla metà circa del secolo XIII al secolo XV. All'inizio del codice è stato cucito un foglio cartaceo contenente il testamento di Benedetto Doria, preposito di San Lorenzo, redatto in data 1° gennaio 1463.
    2	Si veda la descrizione dei due codici in D. Puncuh, Liber privilegiorum cit., introduzione. Il codice PA appartiene al secolo XIII; il PB è una copia trecentesca del PA.
    3	Diversi mss. dell’archivio capitolare di San Lorenzo risultano rilegati con fogli di pergamena ricavati da codici di varia epoca. Non è improbabile che a tale uso siano stati destinati alcuni degli stessi libri della biblioteca del Capitolo.
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   Si conservano invece nell’archivio del Capitolo e nel Tesoro della cattedrale alcuni codici, non posteriori al secolo XV, che non figurano nel catalogo del 1386 o perchè entrati nella biblioteca in data posteriore o per altro motivo a noi ignoto, e non compaiono nell’inventario di Pietro da Vernazza in quanto estranei alla natura della biblioteca costituita nella nuova libreria del chiostro.
    Essi sono un obituario collettario (ms. 440 dell’archivio capitolare) del 1313-21 (con scritture posteriori fino al secolo XV) che è stato pubblicato integralmente da D. Cambiaso 1 : due breviari del secolo XV (nell’archivio capitolare); un messale del secolo XV (nel Tesoro della cattedrale). Di questi tre ultimi riteniamo opportuno dare qui una più precisa descrizione.
   2.	- Breviario membranaceo del secolo XV, che si conserva nell’archivio capitolare di San Lorenzo. Si compone di due parti, con cartulazione unica, a matita, di mano recente.
    1°). Formato: mm. 270 x 190. Composizione : cc. II + 22 ; fase. 2 quat. + 1 ternio. Rigatura ad inchiostro; quadratura a secco. Testo su 17 linee ad una sola colonna.
    Scrittura gotica di tipo liturgico. A c. la è una lettera miniata con arabesco a fondo d’oro, che circonda lo scritto stendendosi sui quattro margini. A c. 8a, altra lettera miniata a fondo oro con fregi sul margine sinistro. A cc. 10a e 13a, altre lettere miniate.
    Sono frequenti i capilettera, ad inizio di frase, alternativamente in rosso e blu, con fregi in inchiostro rosso o violetto di poco prolungati sui bordi. Alcune maiuscole sono internamente colorate in oro. Intere righe rubricate.
    Segni di richiamo alla fine dei singoli fascicoli.
    Le ultime cinque righe di c. la sono cancellate ad inchiostro
   1 M . n. HO, membranaceo, della misura di mm. 323 x 230, composto di ec. 168. \ r. 2 è l'indice della colletta: a cc. 3 - 95 l’obituario; nelle carte restanti, il collettario. Ediz. in D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico e le feste dei santi in. Genova nel loro svolgimento storico, in Atti della Società l igure di Storia Patria, XLVIII, 1917.
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nero. Le cc. 20b - 22a sono bianche. A c. 22b una mano settecentesca ha trascritto una preghiera.
     Incipit, a c. la: In vigilia nativitatis...
     Explicit, a c. 20a : ... sincero corde fruire per
    A c. la si legge una nota di proprietà, apposta da mano più tarda : Reverendissimi capituli Sancti Laurentii Genue.
    2°). Formato: mm. 277 x 195. Composizione: cc. 20; fase. 2 quint., in cui l’ultima carta del secondo fascicolo, bianca, serve di guardia. Rigatura ad inchiostro; quadratura a secco. Testo su 18 linee ad una sola colonna.
     Scrittura gotica di tipo liturgico. A c. la: lettera miniata con fregi estesi sul margine sinistro ; nella parte inferiore, miniatura che rappresenta San Lorenzo. Lettere iniziali alternativamente rosse e blu, senza fregi. Ornamentazione interna delle maiuscole a piccoli fregi in oro. Intere righe rubricate.
     Sillabe di richiamo alla fine dei singoli fascicoli.
    La c. 36a è bianca.
     Incipit, a c. 23a: In letaniis maioribus. . .
     Explicit, a c. 41b: . . . detur pacis osculum cum aqua benedicta et incenso.
     A c. 23a si legge una nota di proprietà apposta dalla stessa mano che ha scritto quella della prima parte: Reverendissimi capituli Sancti Laurentii Genue.
     Legatura del codice in cuoio e legno, con borchie d’ottone. Lo stato di conservazione è buono: sono leggermente scardinati i fascicoli e tarlati i bordi inferiori delle carte. Macchie di umidità a cc. 20 - 22.
     3.	- Breviario cartaceo del secolo XV, che si conserva nell’archivio capitolare di San Lorenzo.
    Formato: mm. 265 x 165. Composizione: cc. II + I + 47 + 11 -|- I; fase. 5 quat. -f 1 duernio + 1 carta doppia -f 1 carta. La carta di guardia all’inizio ed alla fine è membranacea. Cartulazione a matita, di mano recente. Rigatura ad inchiostro ; quadratura a secco. Testo su 17 linee ad una sola colonna.
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     Scrittura gotica di tipo liturgico. Lettere iniziali alternativamente rosse e blu. Intere righe rubricate. Numerose pagine sono coperte da notazione musicale su quattro righi.
     Sillabe di richiamo alla fine dei singoli fascicoli. Una mano più tarda ha apposto qua e là note marginali.
     Incipit, a c. la, di mano settecentesca: Processio a mare . . .
     Explicit, a c. 46a: vox clamantis edocuit: per Christum.
     A c. la si legge una nota di proprietà: Ecclesie Sancti Laurentii.
     Legatura del codice con piatti di legno rivestiti di cuoio. Le carte membranacee di guardia, tanto all’inizio quanto alla fine, sono di provenienza libraria: dovettero appartenere ad altro codice di carattere religioso e di formato più grande.
     Lo stato di conservazione è pessimo, con i piatti staccati dal volume e numerosi fascicoli scuciti. In molte carte, per azione del-1 umidità, l’inchiostro rosso si è allargato sul foglio, danneggiando sia la propria pagina sia la pagina precedente. Qualche parola è stata ripassata da mano più tarda.
    4.	- Messale membranaceo del secolo XV che si conserva nel Tesoro della cattedrale di San Lorenzo.
     Formato: mm. 403 x 280. Composizione: cc. 338; fase. 14 quint. + 1 sest. + 1 carta doppia + 18 quint. 1 duernio. Manca la cartulazione. Rigatura ad inchiostro, finissima; quadratura a secco. Testo su 18 linee ad una sola colonna.
     Scrittura gotica libraria. Lettere miniate in quasi tutte le pagine: talvolta più di una in una stessa pagina. A cc. la, 165a, 178b, 184b, 189b, 192b, 196a, 198b, 200b, 205b, miniature grandi, che presentano fregi a fiori, fogliami e bottoni d’oro, ora contenuti entro due linee, di mm. 30 di larghezza, lungo i margini, ora espansi su tutto il bordo sinistro della pagina. Compare di frequente lo stemma dei Cibo. Numerose pagine sono interamente scritte in inchiostro rosso.
     Parole di richiamo, poste in senso verticale, alla fine dei singoli fascicoli.
     Incipit, a c. la: Dominica prima de adventu. Incipit statio ad Sanctam Mariam . . .
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     Explicit, a c. 334a: ... et tue redemptionis facias esse participes. Qui vivis.
    A c. 338a, il versetto QuoLidie una voce dicentes, su notazione musicale a quattro righi.
    Nella carta anteriore di guardia si legge la nota di donazione: Donatum ecclesie Sancti Laurentii Ianuensis per reverendum pre-sbiterum dominum dominum Benedictum Iustinianum, episcopum Chyensem, prepositum huius ecclesie. Celebrantes mementote eius.
    Poiché Benedetto Giustiniani fu vescovo di Chio tra il 1502 ed il 1533, il codice entrò in possesso di San Lorenzo entro questo lasso di tempo.
I
RUBRICA LIBRORUM
    24.	Item psalterium pro canonicis cum postibus, quod incipit in prima carta: Servite, et in eadem in prima parte finit: iugum ipsorum. et in ultima finit: amen.
    25.	Item 1 psalterium unum pro mansionariis quod incipit in prima carta in rubro: In relevatione2, et in nigro: Lauda, et in fine ipsius libri finit: secula, amen.
    26.	Item aliud psalterium pro mansionariis, quod incipit in prima carta: Beatus vir, et in eadem in prima parte finit: iustorum. et in ultima finit: fidelium.
    27.	Item aliud psalterium pro capellanis, quod incipit post ka-lendarium: Suscipere digneris. et in fine finit: Pater piissime.
    28.	Item aliud psalterium pro capellanis, quod incipit in prima carta: Primo dierum, et in fine libri finit: gloria et honor.
    29.	Item aliud psalterium et capitularium insimul, quod incipit post kalendarium in rubro: In natale sancte Marie Magdalene, et in nigro: Fidelium, et in fine libri finit: liberasti.
    30.	Item manuale unum cum postibus, quod incipit in quarta carta de rubro: Ianuarius, et in fine in penultima secunda finit: Dominum nostrum, amen.
    31.	Item epistolarium et evangelistarium insimul cum postibus. quod incipit in prima carta in rubro: Dominica Pasce, et in nigro: Fratres, expurgate, et in fine libri finit: ego dixi vobis.
    32.	Item aliud 3 epistolarium et evangelistarium insimul cum postibus’, quod incipit in rubro: Dominica prima de adventu, et in nigro: Fratres, scientes, et in fine libri finit: predixit vobis.
    1	Segue, depennato: pp
relevatione: così nel ms., evidentemente per errore in luogo di revelatione
    3	Segue, depennato: epistolarium
     4	postibus è corretto su precedente scrittura.
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                     33.	Item aliud epistolarium et evangelistarium insimul cum postibus, quod incipit in prima carta in rubro: In virgolia 1 sancti Andree, et in nigro: Benedictio Domini super caput iusti. et finit in ultima carta: in eternum.
                    34.	Item missale unum magnum continuum cum postibus ad usum Sancti Laurentii, quod incipit, post kalendarium, in rubro:
j	Incipit ordo, et in nigro: Ad te levavi, et in penultima carta finit:
                 per dominum archiepiscopum, et ibi est una crux rubea.
                     35.	Item missale 2 unum magnum cum postibus 3 ad usum Romane (.urie, quod incipit, post kalendarium, in rubro: Incipit ordo missalis fratrum minorum, et in nigro: Ad te levavi, et in eadem carte 4 in prima parte finit: michi et semitas, et in fine finit: seculi, amen.
                    36.	Item missale aliud magnum cum postibus ad usum Romane c Curie, quod incipit, post kalendarium, in rubro: Incipit ordo missalis fratrum minorum, et in nigro .Ad te levavi, et in fine finit: seculi, amen.
                     37.	Item missaletum unum noturnum 7 cum postibus, quod incipit in prima carta in rubro: Missa in honore sancte Trinitatis, et in nigro: Benedicta, et in fine finit: per Dominum.
                      38.	Item aliud missaletum noturnum cum postibus, quod incipit in omnibus prout supradictum et in fine libri finit: in unitate Spiritus Sancti.
                       39.	Item aliud missale noturnum. quod incipit in prima carta: Prefatio nativitatis Domini nostri, et in nigro: Eterne Deus, et in fine ipsius libri finit: prestet auxilium per.
                             1	virgolia : così nel testo per vigilia
                           2	missale è corretto da missalle
                          3	cum postibus è aggiunto in sopralinea.
                            *	carte: così nel testo.
                          5	missale è corretto da missaletum
                           6	Segue, depennato : ecclesie
                        7	noturnum è corretto da nocturnum
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    40.	Item aliud missale noturnum quod incipit post kalenda-riuin in nigro: Exorcizo te, creatura salis, et in fine libri finit: ki-
rieleyson.
     41.	Item liber magnus cum postibus, qui vocatur Liber sanctorum, qui incipit in prima carta in rubro: In kalendis decembris, et in nigro: In illo tempore, et finit in eadem in 1 prima parte: nec, et in ultima scripta finit: beatificantur.
    42.	Item liber unus magnus cum postibus passionum sanctorum hiemalium, qui incipit in rubro: Passio sancti Andree, et in nigro: Passionem beati Andree, et in ultima secunda finit: seculo-rum, amen.
    43.	Item liber unus magnus cum postibus passionum sanctorum estivalium, qui incipit in prima carta in rubro: Incipit vita beati Remigii, et in nigro: Beatus igitur Remigius, et in fine finit in penultima carta : benedic.
    44.	Item liber unus magnus cum postibus partis Biblie, qui incipit2 in rubro in prima carta: Incipit3 prologus4 libri Salomonis, et in nigro lungat epistola, et in fine finit: illud in.
    45.	Item liber unus magnus cum postibus partis Biblie, qui incipit in sexta carta in rubro: In principio creavit Deus, et in nigro: celum et terram, et in fine libri, in carta conglutinata 5 posti, finit in nigro: omnis spiritus laudet Dominum.
    46.	Item liber unus magnus omeliarum cum postibus, qui incipit in prima carta in rubro: Dominica in quadragesima, et in nigro: Predicaturus, et in fine finit: studeamus.
    47.	Item liber unus magnus omeliarum cum postibus, qui incipit in rubro: Dominica prima de adventu, et in nigro: Sanctam et desiderabilem, gloriosam, et in fine finit: maiestale.
    1	in è aggiunto in sopralinea.
    2	Segue, depennato : in sexta carta
    3	prima carta: Incipit: corretto, parte nel rigo e parte in sopralinea, su: principio creavit Deus	'
    4	prologus 'e corretto sul precedente scrittura.
    5	conglutinata è corretto da conglutimata
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     48.	Itera liber unus magnus cum postibus partis Biblie, qui incipit in secunda carta in rubro: Incipit prologus1 beati Ieronimi. et in nigro: Si septuaginta interpetrum cura, et finit in rubro: ad Hebreos.
     49.	Item liber unus magnus continens solum kalendarium, in quo est descriptum testamentum presbiteri Tome de Salizola et testamentum domini Rolandi de Ulmeto, magiscoli Ecclesie Ianuensis.
     50.	Item liber unus parvus pro baptizando cum postibus, qui incipit in 2 rubro: Incipit ordo, et in nigro: Quid vis fieri. et finit: exaudiantur.
     51.	Item liber unus cum postibus vocatus Gradualis, qui incipit in rubro: In aventu3 Domini, et in nigro: Universi, et finit: seculi, amen.
    52.	Item liber unus cum postibus vocatus Quaternus beate Marie, qui incipit in rubro: Missam beate Marie, et in nigro: Salve, et in fine finit: in excelsis.
     53.	Item liber unus magnus cum postibus secundi voluminis Moralium Gregorii super Iob, qui incipit in prima carta: Liber XVIIII. Incipiunt capitula libri XVIIII, et finit in ultima carta: Deo gratias, amen. Explicit Moralia Iob liber XXXV.
     54.	Item liber unus magnus cum postibus, qui incipit in prima carta in rubro: Incipit collectarium Flori presbiteri ex libris sancti Augustini episcopi super epistolas Pauli, et finit in ultima carta: Explicit epistola beati et doctoris egregii apostoli Pauli ad Hebreos. Deo gratias, amen.
     55.	Item liber unus magnus omeliarum cum postibus, qui incipit in prima carta in rubro: In die sancto Pasce, lectio sancti Evan-gelii secundum Marchum, et in nigro: In illo tempore Maria Magda-lene, et finit in penultima carta: conceditur, et in ultima: secu-lorum, amen.
     1	prologus è corretto su precedente scrittura.
    2	Segue, depennato: in
    3	aventu è corretto su precedente scrittura.
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    56.	Item liber unus magnus cum postibus, qui incipit in prima carta in nigro: Deprecati sumus dominum Deum nostrum, et finit in eadem carta in prima parte: que est, et finit in ultima carta in nigro: comprobentur.
    57.	Item liber unus magnus cum postibus1 Augustini super Iohanne, qui incipit in quarta scripta, cum aliis tribus sint istorie et imagines: Initium sancti Evangelii secundum Iohannem, et in nigro: Quo modo, et in ultima finit in nigro: In illo tempore dixit lesus discipulis suis: « Ilee mando vobis ut diligatis invicem », et in rubro finito libro: Sit laus et gloria Christo.
     58.	Item liber unus vocatus Pontificale cum postibus, qui incipit in prima carta: Ordo ad clericum faciendum, in secunda, in rubro: Ordo septem ecclesiasticorum, et in nigro: Oremus, dilectissimi, et finit in ultima: ita hoc.
    59.	Item alius liber vocatus Pontificale, qui incipit in prima carta in rubro: Ordo septem, et in nigro: Oremus, et in eadem linea finit: qui, et finit2, in ultima: tu ei.
    60.	Item alius Liber pontificalis, qui incipit in rubro: Bene lapidis, et in nigro: Deum omnipotentem, fratres, et finit in ultima: nocivorum per.
     61.	Item alius liber cum postibus, qui incipit in prima carta: Emendatores autem brevium, et supra est scriptum: In hoc libro est expositio orationis Domini, scilicet Pater noster. Et huiusmodi liber est epistularum Cipriani, et finit in ultima carta: dedisse quod dedit.
    62.	Item liber unus orationum cum postibus, qui incipit in prima carta in nigro: Largire sensibus nostris, et finit in ultima carta: obtulimus maiestati.
    1	Segue, depennato: s
    2	Segue, depennato: s
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     63.	Item liber unus cum postibus parvus et vocatus Capitularium festivitatum magnarum, et incipit in prima carta in rubro: Incipiunt capitula totius anni, et in nigro: Scientes quia hora est iam nos, et finit in ultima scripta: nos in duas.
    64.	Item missaletum unum parvulum, quod incipit in prima carta: Per omnia secula seculorum, et finit: clementer assidua, amen.
     65.	Item liber unus parvulus vocatus Usus, qui incipit in prima carta: In nomine sancte et individue Trinitatis, et finit in ultima: usque in cena Domini.
     66.	Item liber unus parvulus vocatus Usus, qui incipit in prima linea: Cum ecclesiasticum officium, et finit in ultima: pretereo.
    67.	Item liber unus parvulus hymnorum et incipit in rubro: Incipiunt hymni, et in nigro: Primo dierum, et finit in ultima: eadem die, et est postilatus.
     68.	Item liber unus cum postibus epistolarum sancti Ieronimi, qui incipit in prima carta: Hieronimis doctor, et incipit in tercia carta: Dormientem1 et iam longo tempore legentem, et finit in ultima in nigro: iustitia est, et in rubro finit: sancti Ieronimi presbiteri.
     69.	Item liber unus sine postibus, coopertus tamen carta membrana, qui incipit in prima carta: Si quis ignorat, ignorabitur, et finit in eadem carta prime partis: criminibus imponendis, et finit in ultima: ut in casibus predictis, unde dicit.
     70.	Item liber unus sine postibus in quo scripta sunt secreta Misse, qui incipit in prima carta in rub/o: Paratus sacerdos, et in nigro: Intro ad altare Dei, et finit in ultima: per Christum, dominum nostrum, amen.
     71.	Item unus quaternus de Revelatione sancti Iohannis Baptiste, qui incipit in prima carta in rubro: In revelatione, et in nigro: Gaude felix, et finit in ultima2: ad ethera3, amen.
    1	Dormientem : la i c aggiunto in sopralinea.
    2	Segue, depennato: d
    3	ethera è corretto in sopralinea su etera depennato.
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    72.	Item liber unus cura postibus quatuor evangeliorum, que sunt postilata et glosata, qui incipit in prima carta in textu: Liber generationis lesu Christi, et in glosa: Matheus, generationem, et finit in ultima carta libri: qui scribendi sunt, libro <s> , et in glosa:
neque nubentur.
    73.	Item liber unus evangeliorum Luce et Iohannis cum postibus, que sunt glosata. qui incipit in prima carta in prologo: Quoniam quidem multi conati sunt, et finit: scribendi sunt, libros, et in glosa: benedictus in secula, amen.
    74.	Item liber unus qui vocatur Usus divinorum, qui incipit in prima carta in rubro: Incipit liber, et in nigro: Divitem prudentem, et finit in ultima finit: gloria Domini, amen.
    75.	Item quedam pars libri sine postibus, continens partem Biblie, qui incipit in prima carta: In pace dices.
    76.	Item liber Papie cum postibus, qui incipit in prima carta, in secunda linea: debui1, si potuissem,, et finit in ultima, per infi nita secula, amen.
    77.	Item quidam libellus Gracismi parvulus scriptus in papiro, qui incipit: Est pater hic cura, et finit: Verbaque cum motu subiun-gunt dipota « tantum ».
    78.	Item epistole beati Gregorii in uno 2 volumine 3 cooperto de albo.
    79.	Item tractatus super salterio copertus de albo in magno volumine.
    80.	Item canonica Grisogoni.
    81.	Item 4 lob glosatus et postilatus.
     1	debui si è corretto da debuisse
     2	Segue, depennato: volumen
     3	volumine è corretto da volum
     4	Segue, depennato: lacob
      82. Item Tenensis glosatus.                              
      83. Item Exodi glosatus.                                 
      84. Item tractatus de vita sancti Mau.                   
      85. Item lamentationes Ieremie 1 glosate.                
      86. Item liber de Summo bono.                            
      87. Item postille super Ezechielem.                      
      88. Item Lucas, Matheus et Marchus glosati.              
      89. Item sermo super letaniis.                           
      90. Item Ugo de Sancto Victore, De virginitate2 beate    
Virginis.                                                      
      91. Item epistole 3 Pauli postilate.                     
      92. Item expositiones Remigii super Matheum.             
      93. Item postille super Genesis.                         
      94, Item aliqui libri Biblie in uno volumine.            
      95. Item libri Duodecim 4 prophetarum in uno volumine.   
      96. Item liber Deuteromomii.                             
      97. Item epistole Pauli glosate.                         
      98. Item tractatus sancti Ambrosii super Apocalipsim.    
      99. Item epistole Pauli postillate.                      
     100. Item postille super Iohannem.                        
     101. Item sermones de adventu et de aliis festivitatibus. 
     102. Item Isaias postillatus.                             
     103. Item testimonia Novi et Veteris Testamenti.          
1	Ieremie: corretto da Geremie
2	Nel testo : virginitatate
3	Segue, depennato : postilate
4	Segue, depennalo: proli
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104.	Item liber Regum primus.
105.	Item epistole canonice postillate.
106.	Item Gregorius super Ezechielem.
107.	Item Genesis cum aliquibus libris Biblie.
108.	Item liber Numeri postillatus.
109.	Item Isayas glosatus.
110.	Item omeliarius parvi voluminis.
111.	Item postille super Cantica.
112.	Item dicta Gregorii super moralibus.
113.	Item de ordinatione presbiterorum.
114.	Item postille super Evangeliis sine principio.
115.	Item postille Ugonis super Ecclesiastico.
116.	Item expositiones Remigii super salterio.
117.	Item quidam liber sermonum.
118.	Item postile super epistolis canonicis, super Apocalipsim.
119.	Item sermones de adventu.
120.	Item catalogus romanorum pontificum.
121.	Item libellus quidam Decem Preceptorum in lingua greca.
122.	Item summula de penitentia.
123.	Item sermones de aventu et alii.
124.	Item Rationale divinorum.
125.	Item evangelistarium.
126.	Item evangelistarium et epistolarium.
127.	Item missalia tria vetera.
128.	Item antiphonarium diurnum notatum.
129.	Item breviarium unum.
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    130.	Item missale unum.
    131.	Item omeliarium unum.
    132.	Item antiphonarium diurnum.
    133.	Item libellus pro baptismo.
    134.	Item Usus pro officio.
    135.	Item antiphonarium diurnum notatum.
    136.	Item capitularium.
    13/. Item pontificale vetus cum aliis in uno volumine.
    138.	Item tria volumina ligata insimul.
    139.	Item liber Sapientie.
    140.	Item summa 1 iuris canonici per alfabetum, cooperta de corio nigro.
     141.	Item 2 decretales sine glosis.
    112.	Item	decretales cum glosis antiquis.
    143. Item	casus decretalium.
141. Item	liber physicorum glosatus per Tomam de Aquino.
    145.	Item	liber ethicorum.
    146.	Item	loica Burlei.
    147.	Item	Prissianus minor.
    148.	Item	liber ethicorum primus.
    149.	Item	questiones3 Prissiani.
    150.	Item	commentum Prissiani maioris et minoris.
     1	Segue, depennato: iuri
     2	Segue, depennato: decrel
     3	Segue, depennato: Pris
    151.	Item tercius et quartus Avicene.
    152.	Item liber phisicorum primus.
    153.	Item questiones super Prissianum minorem.
     154.	Item Gulius \ De officiis.
    155.	Item liber phisicorum Aristotilis cum aliquibus 2 quaternis gramatice et philosophie ligatis insimul.
    156.	Item questiones medicine.
    157.	Item Ezechiel et Daniel glosati.
    158.	Item omelie XL Gregorii.
    159.	Item psalterium glosatum.
     160.	Item libri duo registrorum 3 episcopalis et capituli.
     161.	Item liber istoriaruin scolasticarum cum postibus, qui incipit in rubro: Incipit istoria scolastica prejatio, et in nigro: Reverendo patri et domino, et finit in ultima 4 carta: in catacumbis, et est coopertus corio rubeo.
     1	Gulius: così nel testo.
    2	Segue, depennato : quii
    3	Segue, depennato : eplalis
    4	Segue, depennato: in
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Note
      Data la natura del presente lavoro, i rimandi bibliografici hanno puro va-ore indicativo e si limitano, di norma, alle opere di consultazione generale: Mic\h, / o P.G.; M.G.H.; Hain (Repertorium bibliographicum, 1826 e sgg).; (r. \\ . (Gesamtkatalog (1er Wiegendruche, 1925 e sgg.).
         ^er ^ incipit, Illi nomen, v. San Paolo, ep. ai Filippesi, II. . i canta tuttora dopo le lodi e si recita dopo le altre Ore. nel Iriduo Sacro della Settimana Santa.
     2.	In nativitate beati lohannis: riguarda la liturgia per la Cï-ta della natività di San Giovanni Battista al 24 giugno, cioè le parti proprie dell’ufficiatura e della messa. Ingresso Zacharia: è incipit dell antifona dei primi vespri; dona nobis pacem: è il ale dell\4gn«s Dei della messa.
     4.	L incipit, Gregorius, corrisponde alla premessa dell antifo-nario fatto raccogliere da San Gregorio Magno; l’explicit, aUMg/ius Dei della messa.
      •). Per l’incipit, Rorate celi. v. Isaia, XIV. 8. Corrisponde alla
 I	antifona delle lodi della feria III prima di Natale, che si recita sia nell introito della messa della IV domenica di Avvento, sia nei 'erselti dei primi e secondi vespri delle domeniche di Avvento, sia nei versetti dei vespri della settimana precedente il Natale, nel cantico della novena di Natale. Lexplicit, et colloces, deve forse identificarsi col Salmo (-.\II, 8: ut collocet eum cum principibus.
     7.	Lexplicit, comparavit eam. corrisponde alla lezione, nella Vetus ìtala, della Vulgata: San Matteo. XIII, 45, 46. Nella lezione della Vetus Itala si recita tuttora come antifona al Benedicius del Commune Virginum.
     8.	Lexplicit, O dulcis Maria, corrisponde alla finale delTanti-fona Salve Regina di Ermanno di Reichenau. La Revelatio beati lohannis Baptiste è la festa della Traslazione delle ceneri di quel santo (cfr. D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico e le feste dei santi in Genova nel loro svolgimento storico, in Atti della Società Ligure di
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Storia Patria, XLVIII, 1917, pp. 176-177): il quaternus doveva comprendere la liturgia completa per questa ricorrenza: ufficio e messa. De corpore Christi è la liturgia della festa del Corpus Domini (cfr. D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico cit., pp. 63-67): a meno che non si tratti del De corpore et sanguine Christi di Radberto Pascasio o di Gerberto di Aurillac, oppure dell 'Officium corporis Christi di San Tommaso d'Aquino, o ancora del De corpore Christi o De preparatone aci Missam di San Bonaventura.
    14.	Lincipit, Quem queris, mulier?, corrisponde all antifona tratta da San Giovanni, XX, 15: Mulier, quid ploras? quem queris? Per l’explicit della prima parte, gentes, v. San Matteo, XXVIII. 19.
    15.	Ecce rex: corrisponde all’antifona per i vespri della feria
II	dopo la II domenica di Avvento: v. San Giovanni, XIX, 14.
    16.	La ricorrenza di San Fruttuoso si festeggiò, a partire dal secolo XI, il 21 gennaio: cfr. D. Cambiaso. L'anno ecclesiastico cit., pp. 5, 115 sgg. Nel proprium per la liturgia della messa e dell ufficiatura della Chiesa genovese essa è fissata al 13 febbraio. Attualmente non si celebra più. L'incipit, Beali martiris, e l’explicit, Rachel, corrispondono probabilmente ad antifone dell’ufficiatura di San Fruttuoso.
    17.	L’explicit corrisponde al Sanctus della messa: Benedictus qui venit [in nomine Domini].
    18.	Due antifone cominciano con Deus meus: quella a nona del mercoledì delle Ceneri e la III antifona del I notturno del Giovedì Santo.
    19.	Euouae: è la jubilatio ricavata dalle vocali della formula: seculorum, amen.
    20.	L’explicit, kirieleison, corrisponde, probabilmente, alla fine delle Litanie: cfr. D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico cit., pp. 402-404.
    23.	Per 1 incipit, Servite Dominum, v. Salmo II, 11 ; per l’explicit, Christum eius, v. Salmo II, 2.
     24.	Per l’incipit, Servite, v. Salmo II, 11 ; per l’explicit, iugum ipsorum, v. Salmo II, 3.
    25.	In revelatione: v. il n. 8 circa la Revelatio beati Iohannis Baptiste. Per l’incipit, Lauda, v. Salmo CXLV, 2, oppure Salmo CXLVII, 12.
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     26.	Per l'incipit, Beatus vir, v. Salmo I, 1; per iustorum v. Salmo I, 5, oppure Salmo VII, 15, oppure Salmo CXXIV, 3. L*expli> cit, fidelium. può essere una delle invocazioni conclusive dell'uffi-ciatura: [e/] fidelium [animae per misericordiam Dei requiescant in pace].
     27.	L'incipit, Suscipere digneris, e l’explieit, Pater piissime, non ricorrono in nessun salmo, mentre sono molto comuni nelle orazioni. Il codice conteneva, probabilmente, un salterio - collettario.
     29.	Il codice conteneva, evidentemente, l'ufficiatura e la messa di Santa Maria Maddalena, venerata il 22 giugno: cfr. D. Camb'aso, L'anno ecclesiastico cit., pp. 184, 192-193. Per l'explieit, liberasti. v. Ecclesiastico, LI, 3, 4.
     31.	Per l'incipit, Fralres. expurgate, v. San Paolo, cp. ai Corinti, V, 7.
      32.	Per l'incipit, Fralres. scientes, v. San Paolo, ep. ai Romani,
 ■ XIII, 11: è l'epistola della I domenica di Avvento. Per l'explieit,
 predixit vobis, v. San Matteo, 28, 7: ecce predixi vobis. E’ il Vangelo del Sabato Santo.
      33.	Per l'incipit, Benedictio Domini super caput iusti. v. Ecclesiastico, XLIV, 25. Rientra nell'epistola della messa della vigilia degli apostoli e degli evangelisti.
     34.	Incipit ordo: è l'inizio dell'anno liturgico con l'Avvento. Per l'incipit. Ad te levavi, v. Salmo XXIV. 1: costituisce l'inizio dell'introito della messa della I domenica di Avvento. L’explicit, per dominum archiepiscopum, e l'indicazione della crux rubea. apposta sul codice, si riferiscono, quasi certamente, al signum dell'arcivescovo di Genova: Yordo. com'è noto, doveva avere il benestare dell’autorità ecclesiastica.
      35.	Per l’explieit, litichi et semitas, v. Salmo XXIV, 4.
      37.	Per l'incipit, Benedicta, v. Tobia. XII, 6: è l'introito della messa per la festa della Santissima Trinità, che si celebra la I domenica dopo Pentecoste.
      40.	Exorcizo te, creatura salis: è l'inizio della liturgia per la benedizione dell’acqua, che si compie prima della messa parrocchiale della domenica. L’explicit, Jiirieleison. corrisponde al kyrie della messa o, piuttosto, alla conclusione delle preci o litanie. Per un codice contenente un lesto consimile al nostro, cfr. D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico cit., p. 399.
— 61 —
     -12. E? la pars hiemalis del breviario, contenente la vita dei santi della stagione invernale.
     13.	E‘ la pars aestiva del breviario, contenente la vita dei santi della stagione estiva. Per la festa di San Remigio, celebrata il 1° ottobre, il giorno della traslazione, cfr. D. Cambiaso. L'anno eccle-clesiasSico cit., pag. 240. Il codice comprendeva, evidentemente, soltanto le Passiones del mese di ottobre, a meno di non supporre che le Passiones della stagione estiva fossero disposte nel ms. senza ordine cronologico.
     44.	L'incipit. Iungat epistola, corrisponde al prologo di San Girolamo al Liber proverbiorum di Salomone: Migne, P.L., XXVIII, col. 1305.
     15.	Per 1 incipit, In principio creavit Deus cellim et terram, v. Genesi. I, 1. Per l'explieit, omnis Spiritus laudet Dominum, v. ialino CL. 6. Il codice doveva quindi comprendere almeno il Genesi ed il Salterio.
     46.	Il codice conteneva le omelie che si leggono nel breviario, al terzo notturno, cominciando dalla quaresima. L’explicit, studeamus. corrisponde al finale di un Oremus.
     4 .. Il codice conteneva le omelie del terzo notturno, cominciando da quelle dell’Avvento.
     48.	Il codice conteneva la Bibbia canonica, dal prologo di San Gerolamo ai Paralipomeni, Si septuaginta interpretum cura, fino all epistola di San Paolo agli Ebrei: Migive, P.L., XXVIII, col. 1389 e sgg. Le parole finali, ad Hebreos. fanno parte delTexplicit: cfr. II, n. 39.
     49.	Si tratta del cod. 439 dell'archivio capitolare di San Lorenzo di Genova, il quale contiene un obituario più alcuni testamenti. A cc. 99a - 100° si legge la copia del testamento di Tommaso de Salizola, vicario perpetuo della chiesa di Santa Maria ili Coronata, rogato il 29 maggio 1347 dal notaio Niccolò di Santa Giulia di Chiavari. A cc. 10P-102a è la copia del testamento di Rolando de l lmeto, magiscola di San Lorenzo, rogato il 2 agosto 1385 dal notaio Oberto Foglietta.
     oO.	Il codice conteneva la liturgia per l amministrazione del battesimo.
     51.	Il codice conteneva tutti i graduali delle messe, cioè le parli proprie della messa, tratte dalla Sacra Scrittura e recitate dopo 1 epistola. Per 1 incipit, Universi, v. Salmo XXIV, 3.
         11	c°dice conteneva la messa della Madonna. Salve è l’inizio, tratto da un inno di Sedulio, dell’introito della messa del Comune della Vergine. L’explicit, in excelsis, corrisponde al finale del Sanctus : [Hosanna] in excelsis : v. San Marco, XI, 10.
tvvÌ3' G,REC0RiUS Magnus (S.), Moralia in Iob: Migne, P.L., LXXV, col. 509 e sgg., LXXVI, col. 9 e sgg. Cfr. II, n. 20.
    •° d ^	diaconus Lugdunensis, Expositio in epistolas
™	c* operibus sancti Augustini collecta: Migne, P.L.,
CXIX, coi. 279 e sgg. Cfr. II, n. 26.
     55.	Il codice conteneva la liturgia della Pasqua secondo il Vangelo di San Marco.
    57.	Augustinus (S.), Tractatus in lohannis evangelium: Migne, P.L., XXXV, col. 1379 e sgg. L’incipit, Intuentes quod modo audivimus, è riferito dall inventario in modo incompleto ed inesatto. Cfr. II, n. 27.
     58.	Il Liber pontificalis contiene la liturgia per il conferimento degli ordini sacri (quattro minori e tre maggiori): di qui la denominazione di Ordo septem ecclesiasticorum. L’incipit, Oremus, dilectissimi, corrisponde all'inizio della prima orazione della liturgia.
     61.	Cyprianus (S.), Epistolae: Migne, P.L.. IV, col. 193 e sgg.; G. Hartel, Vienna, 1871. Il codice conteneva anche il Liber de oratione dominica, come si rileva dall’incipit, In hoc libro est expositio orationis Domini, scilicet Pater noster: Migne. P.L., IV col. 335 e sgg. Cfr. II, n. 38.
     62.	Si tratta d un collettario, cioè della raccolta delle orazioni della messa e dell'ufficio divino.
     63.	Per 1 incipit, Scientes quia hora est iam nos, v. San Paolo, ep. ai Romani, XIII, 11. E il capitolo della I domenica di Avvento.
    68.	Hieronymus (S.), Epistolae: Migne. P.L., XXII, col. 325 e sgg.; I. Hilberc, Vienna, 1910.
     69.	L’incipit, Si quis ignorat, ignorabitur, ci richiama quello della Summa iuris canonici di Monaldo: Quoniam ignorans ignorabitur. Ediz.: Summa perutilis atque aurea venerabilis viri fratris Mo-naldi, Lione, lol6; J. Dietterle, Die Summae Confessorum, in Zeit-schrift fiir Kirchengeschichte, XXV, 1904, pp. 248-255; H. Repic, De B. Monaldo de Justinopoli, in Archivum Franciscanum Historicum, I, 1908, pp. 231-234.
- 63 —
     70.	Si tratta dell'Orrfo Missae, che è premesso ai Mysteriorum Evangelicae Legis et Sacramenti Eucharistiae libri sex di papa Innocenzo III: Migne, P.L., CCXYII. coll. 763 - 771. Per l’incipit, Intro[ibo] ad altare Dei. v. Salmo XXIV, 4, che si recita nella prima parte della messa. L’explicit, per Christum dominum nostrum, amen, corrisponde alla conclusione della preghiera. Placeat tibi, Sancte Trinitas, che viene recitata nella messa dopo Vite, missa est.
     72.	Per l'incipit, Liber generationis Iesu Christi, v. San Matteo, I, 1. Per l'explieit, qui scribendi sunt, libro <s>, v. San Giovanni, XXI, 25. Cfr. II, n. 29.
     73.	Per l'incipit. Quoniam quidem multi conati sunt, v. San Luca, I, 1. Per l'explieit, scribendi sunt, libros, v. San Giovanni, XXI, 25.
     74.	L’incipit, Divitem prudentem, e l'explieit, gloria Domini, amen, corrispondono a quelli del n. 15 dell'inventario di Pietro da Vernazza. Senza dubbio il codice del catalogo del 1386 conteneva: Sicardus de Cremona, Mitrale sive rationale divinorum officio-rum: Migne. P.L., CCXIII, col. 11 e sgg. Cfr. A. Franz, Die Messe im deutschen Mittelalter, Friburgo i. Br., 1902, pp. 448 - 453; St. Kuttner, Zur Biographie des Sicardus, in Zeitschrift der Savigny-Stiftung, Kan. Abt., XXV, 1936, pp. 476-478; Id., Repertorium der Kanonistik, Città del Vaticano, 1937, pp. 150-153.
     76.	Papias, Elementarium doctrinae rudimentum: Hain, 12378 e sgg. L’incipit, riferito dall’inventario in base alla seconda riga del ms., va integrato: [Fili utique carissimi.] debui si potuissem. Cfr. G. Goetz, Papias und seine Quellen, in Sitzungsberichte der philos. - philol. - u. hist. Klasse d. k. b. Akademie der Wissenschaf-ten zu Miinchen, 1903, pp. 267-286; G. Manacorda. Storia della scuola in Italia. II, Palermo, 1916, pp. 247-250.
     77.	Eberardus de Bethunia, Graecismus: G. W., 9211 e sgg. L’incipit corrisponde all'inizio del cap. IX: Est pater hic cura. L’explicit, alla fine dell'opera, cap. XXVII, 61: Verbaque cum motu sibi iungunt dipiota « tum tu »: cfr. I. Wrobel, in Corpus grammaticorum medii aevi, I, Breslavia, 1887.
     78.	Grecorius Magnus (S.), Epistolae: Migne, P.L., LXXVII, coi. 431 e sgg.; Ewald-Hartmann, in M. G. H., Epistolae, I, II, 1891-99.
     79.	Il confronto col n. 7 delFinventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti di Sant’Agostino, Enarratio in psalmos: Migne, P. L., XXXVI-XXXVII.
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     80.	Riteniamo che 1 inventario alluda alla Epistola Sancti Chri-sogoni martiris, riferita dalla Passio di Sant'Anastasia : cfr. Bibliotheca hagiographica latina. 1898-1901 (1949), I, p. 270. E’ possibile, tuttavia, che si tratti invece del Senno de Sancto Chrisogono di Pietro d Ailly: cfr. L. Salembier. Petrus ab Alliaco, Lille, 1886.
     82.	Cfr. II, n. 3.
     83.	Cfr. II, n. 2.
     84.	L incompletezza del riferimento del testo non ci consente di stabilire se esso si riferisce alla Vita di San Mauro o di San Maurilio o di San Maurizio. Se teniamo presente che i Genovesi avevano da poco acquisito alla propria venerazione le reliquie di .San Mauro, sottratte nel 1354 da Pagano Doria ai Veneti di Parenzo e riposte nella chiesa di San Matteo (D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico cit., p. 255), possiamo pensare ad una recente compilazione agiografica su quel santo, introdotto solennemente nel calendario liturgico locale. D altra parte, non può escludersi la possibilità che nel nostro inventario si alluda ad un’opera di quella vasta letteratura mauri-ziana che circolava fuori delTambito della Chiesa torinese, dalla passione di Eucherio agli scritti di Gregorio di Tours, di Walafrido Strabone, di Sigeberto Gemblacense, di Marbodo: cfr. Bibliotheca hagiograjthica cit., II, pp. 941-944. E’ possibile anche che il catalogo si riferisca al De Sancto Mauricio della Legenda aurea di la-cobo da Varazze, tanto più che il culto di San Maurizio è attestato nel Genovesato fin dal secolo XII: D. Cambiaso, L'anno ecclesiastico cit., pp. 232-233.
     85.	Il confronto col n. 21 dell'inventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti di Hugo de Sancto Caro, Postilla super Hiererniam prophetam: cfr. Hugo de Sancto Caro. Opera omnia, Venezia, 1600, vol. IV.
     86.	Il confronto col n. 93 dell'inventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti di Isidorus Hispalensis (S.), Sententiae: Migne, P.L., LXXXUI, col. 537 e sgg. Il titolo, riferito dal catalogo del 1386, deriva dall’incipit: Summum bonum.
     87.	Il confronto col n. 34 dell‘inventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti di Hugo de Sancto Caro, Postilla super Ezechielem prophetam: cfr. Hugo de Sancto Caro, Opera cit., vol. IV.
     88.	Il confronto col n. 16 deH*inventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti dei Vangeli di Luca, Marco e Matteo nella Catena aurea di San Tommaso d’Aquino: cfr. S. Thomae Aquinatis Catena aurea in quatuor evangelio. Savona, 1888-89.
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    89.	E' possibile che si tratti del Sermo in letaniis di San Martino di Leon: Micne, P.L., CCVIII, 100 e sgg.
    90.	Hugo de Sancto Victore, De beatae Mariae virginitate: Migne, P.L., CLXXXI, coi. 857 e sgg.
     91.	Cfr. II, n. 6.
   92.	RemIcius de Antissiodoro, Commentarius vastus in Matthaeum: v. Micne, P.L., CXXXI, coi. 49; M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur des Mittelalters. Miinich. I, 1911. pp. 504-519. Cfr. II, n. 24.
     93.	Cfr. II, 1.
    95.	E‘ il libro biblico dei XII Profeti minori. Cfr. II. n. 4.
    96.	Cfr. II, n. 10.
    97.	Cfr. II, n. 25.
    98.	Come risulta anche dal n. 28 del catalogo di Pietro da Vernazza. si tratta di Ambrosius Autpertus, In Saneti lohannis Apocalvpsim o Speculum parvulorum: cfr. Maxima bibliotheca veterum Patrum. XIII. Lione, 1677, p. 403 e sgg.
    99.	Cfr. II, n. 6.
    100.	Il confronto col n. 41 dell'inventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti di Huco de Sancto Caro, Postillae super Evangelium secundum Iohannem.
    101.	E' possibile che si tratti dei Sermones de tempore di San Bernardo: Micne, P.L., CLXXXIII, p. 35 e sgg.
    103. Il confronto col n. 72 delTinventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti di Huco de Sancto Caro. Concordan-tiae Bibliae: ediz. a cura di G. G. SÔLCH, Munster i. W., 1940. Cfr. G. G. Sòlch, Hugo von St Cher O. P. und die Anfiinge der Domini-hanerliturgie. Colonia, 1938.
    105.	Il codice comprendeva le Epistole cattoliche o canoniche del Nuovo Testamento. Cfr. II, n. 30.
   106.	Gregorius Magnus (S.), Homiliae in Exechielem: Micne, P. L., LXXVI, col. 785 e sgg.
    108.	Cfr. II, n. 12.
    109.	Cfr. II, n. 23.
    111.	Il confronto col n. 40 dellinventario di Pietro da Vernazza ci fa pensare che si tratti del Tractatus in Cantica canticorum attribuito a Remigio di Auxerre o anche ad Aimone di Halberstadt.
    112.	Cfr. II, n. 19.
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    113.	Cfr. II, n. 35.
    115.	Si tratta senza dubbio del Liber Ecclesiastici col commento di Ugo di Saint Cher: lluco de Sancto Caro, Opera cit., vol. III.
    116.	Remigius de Antissiodoro, Expositio super Psalterio: Migne, P.L., CXXXI, col. 133 e sgg.; M. Manitius, Zivei Remigius-Kommentare, in Neues Archiv, XLIX, 1930, pp. 173-183; M. Cap-puyns, Le plus ancien commentaire des « Opuscula sacra » et son origine, in Recherches de théologie anc. et médiévale, III, 1931, pp. 237-272. Cfr. II, n. 8.
    117.	Cfr. II, n. 36.
    118.	E possibile che si tratti delle Epistole canoniche e del-1 Apocalisse col commento di Ugo di Saint Cher: cfr. IIuco de Sancto Caro, Opera cit., vol. VII.
    120. E’, forse, il Catalogus brevis pontificum Romanorum et imperatorum di Bernardo di Guido: cfr. L. Delisle, Notice sur les manuscrits de Bernard Gui, in Notices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque Nationale, XXVII, 2, 1879, pp. 169-455; A. Pot-thast, Biblioteca historica medii aevi, I, 1896 [1954], p. 150.
    122. Come risulta anche dal confronto col n. 17 dell inventa-rio di Pietro da Vernazza, si tratta certamente di Raymundus de Pennaforti (S.), Summula Sacramentorum: Hain, 13707-13710. Cfr. A. Berthier, Un maître orientaliste du XIIIe siècle: Raymond Martin O. P., in Archivum Fratrum Praedicatorum. VI, 1936, pp. 267-311.
    124. Cfr. II, 9.
    131. Cfr. II, n. 33.
    141. Riteniamo che si tratti di Gregorius IX papa. Decretales: Hain, 7996. La grandissima diffusione di quest'opera è dimostrata dal fatto che nel solo secolo XV ne furono fatte una cinquantina di edizioni, la maggior parte in Italia.
    143.	E’ impossibile stabilire quale raccolta di Casus decretalium, fra le numerose opere di questo nome che correvano nel secolo XIV, facesse parte della biblioteca di San Lorenzo.
    144.	Thomas de Aquino (S.), Commentarius in Aristotelis physicam: Frette. S. Thomae Aquinatis opera omnia, XXII, Parigi, 1875.
    145.	Aristoteles. Etilica: v. A. Mansion, La version médiévale de VEthique à Nicomaque. in Revue néoscolastique de philosophie, XLI, 1938, pp. 401-427; G. Lacombe, Aristoteles latinus, Roma, 1939.
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   146.	Gualterius Burlaeus. Summa totius logicae, \ enezia, 15U8: v. C. Prantl, Geschichte der Logik. Ili, Lipsia. 192«, pp. 29,-298. Cfr. II. n. 18.
   147.	Priscianus, Institutio grammatica. Coni è noto, i primi sedici libri sulla morfologia andavano sotto il nome di Priscianus maior; gli altri due, sulla sintassi, sotto il nome di Priscianus minor. Ediz. Hertz in H. Keil, Grammatici latini, II-III, Lipsia, 1855-59: v. R. W. Hunt, Studies on Priscian in thè eleventh and twelfth centuries. in Medieval and Renaissance studies, I, 1941-43, pp. 194-231; II, 1950. pp. 1-56.
   149. Cfr. Ch. Thurot. Notices pour servir à l'histoire des doctrines grammaticales au moyen-âge, in Notices et extraits des manuscrits de la Bibliothèque Nationale, XXII, 2, 1868.
   151.	Si tratta certamente di Avicenna, Canon medicinae, libri
III	e I\ : G. W. 3114 e sgg. Sulle versioni latine delle opere di Avicenna, v. H. Bédoret. Les premières versions lolédanes de philosophie. Oeuvres d'Avicenne, in Revue néoscolastiques de philosophie. XLI, 1938.
    152.	Aristoleles, Physica: cfr. II, n. 14.
    153.	Cfr. II, n. 31.
    151. Si tratta evidentemente del De Officis di Cicerone.
    155.	Cfr. II, n. 47.
    156.	Il confronto col n. 96 dell'inventario di Pietro da Vernazza ci fa supporre che possa trattarsi di Isaac Israelita, Diaetae universales, nella traduzione latina di Costantino Africano.
   158. Gregorius Magnus (S.), Homiliae in Evangelia: Migne, P.L., LXXVI, col. 1075 e sgg. Cfr. II, n. 5. *
   160. Petrus Comestor, Historia scholastica: Migne, P. L., CXCVIII, col. 1053 e sgg.; M. Manitius, Geschichte cit., III, pp-156-159; M. Grabmann, Die Geschichte der scholastischen Methode, II, Friburgo i. B., 1911, p. 477 ; R. Martin, Notes sur l'oeuvre littéraire de Pierre le Mangeur, in Recherches de théologie anc. et médiévale, III, 1931, pp. 54-66; A. Landgraf, Recherches sur les écrits de Pierre le Mangeur, ibidem, III, 1931, pp. 292-306, 341-372. Cfr.
II,	n. 22.
    161. Sono i due volumi dei Libri privilegiorum Ecclesie Ianuensis. codd. PA e PB, che si conservano tuttora nell’Archivio Capitolare di San Lorenzo: cfr. D. Puncuh, Liber privilegiorum Ecclesiae Ianuensis, Genova, 1961 (in corso di stampa).
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II
INVENTARIUM LIBRORUM LIBERARIE IANUE
La numerazione progressiva delle voci dell'inventario appartiene all'originale »'il è stata riprodotta alla lettera, anche nell'uso promiscuo delle cifre arabe e dei
numerj romani.
     Iesus. In nomine Domini. Inventarium librorum existentium in saeristia Ecclesie maioris Ianue, posita et hedificata de novo in claustro Ecclesie maioris Ianue, factum per me Petrum de Vernatia notarium.
     Primo. Liber Genesis in cartis mediocris voluminis, qui incipit in tercia carta: Benedictos1 omnes, et in fine: in Egipto.
     2.	Liber Exodi, qui incipit: Hec sunt nomina, et in fine: per conctas nationes suas.
     3.	Liber Genesis, qui incipit: In principio, et in fine: psalmo: « Adimple ».
     4.	Liber XII Prophetarum, qui incipit: Non idem ordo, et finit: in psalmis canentem.
     5.	Liber omeliarum beati Gregorii, qui incipit: Reverendissimo et sanctissimo, et finit: per infinita secula seculorum, amen.
     6.	Liber epistolarum Pauli, qui incipit: Romani, qui in urbe, et finit: Gratia cum omnibus vobis, amen.
     7.	Liber Aureli Augustini super psalterium, qui incipit: Scriptura divinitatis, et finit: qui sperant in te, Deus.
     8.	Liber exposicionis Remigii super psalterium, qui incipit: Quid sit prophetia, et finit: via nobis.
     9.	Liber racionalis divinorum officiorum, antiquus, qui incipit: Prim[o] 2 omnium, et finit: ut videndo redimamur.
     10.	Liber Deuteronomii, qui incipit: Hec sunt verba, et finit: universo Israel.
      1	Nel testo : bnos
      2	La caria è corrosa nel margine.
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    11.	Liber Elenchorum primus, qui incipit: De sompniis, et finit: dicimus intelectuales.
     12.	1 Liber Numeri, qui incipit: Creavit Deus, et finit: contra Yeri[co] “.
     13.	Liber Ezechielis prophete, qui incipit: Ezecliiel propheta. et finit: in momento coram eo.
     14.	Liber testus Aristotilis, qui incipit: Quoniam autem inteli-[gere, et finit] 2: et in intelectu.
     15.	Liber Mitralis, qui incipit: Divitem prudentem, et finit: cum aparuerit gloria Domini, amen.
    16.	Liber prologi super Lucham, qui incipit: Inter cetera, et finit: Deus benedictus in secula, amen.
    [17.] 2 Liber sumule magistri Raimondi, qui incipit: In primis debet sacerdos, et finit: beneficium oblinere.
    18.	Liber loyce magistri Gualterii, qui incipit: Supositorum significatis, et finit: caledralicis dicitur inesse, etc.
    19.	Liber Moralium sancti Gregorii, qui incipit: Reverendissimo. et finit: cum suo finite biberimus.
    20.	Liber secundi voluminis Moralium, qui incipit: Quid mirum, et finit: per me lacrimas redit.
     21.	Liber postilarum super Ieremiam sine tabulis, qui incipit: Appochalipsis octavo, et finit: domine satis.
    22.	Liber istoriarum ecclesiasticarum, qui incipit: Reverende paler, et finit: in catacumbis.
    23.	Liber Isaie glosati, qui incipit: Nemo cum prophetas. et finit: quid dicant.
    24.	Liber expositionis beati Remigii super Mateum, qui incipit: A monendi sumus, et finit: eum habere mansorem.
    1	Nel testo, per errore: 13.
    2	La carta è corrosa nel margine.
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    25.	Liber epistolarum Pauli glosatarum, qui incipit: Paulus, servus lesu Christi, et finit: salutant vos de Italia fratres.
     26.	Liber collectarii Flori presbiteri super epistolas Pauli, qui incipit: Paulus apostolus, et finit: simul de mercede gaudeamus«
    2,. Liber sancti Augustini super Iohannem, qui incipit: In-tuentes quomodo audivimus, et finit: meum terminare sermonem.
    [28.] 1 Liber tractatus Ambroxii Autpetri presbiteri, qui incipit: Dei [omnipoten^tis 1, et finit: debitum finem accipiet.
     [29. Li]ber 1 evangeliorum postilatus, qui incipit: Liber generationis lesu Christi, et finit: scribendi sunt, libros.
    30.	Liber prologi epistolarum Iacobi apostoli, qui incipit: Fratres et velim de iacinto, et finit: benedictus sit Iesus, amen.
     31.	Liber questionum super Prisciano minore, qui incipit: Queritur utrum gramatica sit, et finit: ad perfectam concluxionem.
     32.	Liber dialetice, in papiro, qui incipit: His visis, et finit: solucio dicit et quis est cognitio.
     33.	Liber omeliarum, qui incipit: Exuitote, fratres, et finit: per meritum tanti operis eventus.
     34.	Liber postilarum fratris Ugonis super Ezecliielem, qui incipit: Apochalipsis octavo, et finit: et hoc salis patet ex glosis, et est sine tabulis.
    35.	Liber de ordinationibus presbiterorum, qui incipit: Episcopus quando, et finit: Sancti Spiritus.
     36.	Liber sermonum, qui incipit: Simile est regnum, et finit: in ligno crucis filius Dei.
    37.	Liber summa 2 magistri Raimundi, qui incipit: Quoniam, ut ait Iere, et finit: corigat et emendet.
    1	La carta è corrosa nel margine.
    2	summa: aggiunto in sopralinea.
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    38.	Liber epistolarum sancti Cipriani cartaginensis, qui incipit: Bene admones, Donata, et finit: dedisse quod dedit.
    39.	Liber magnus Biblie, qui incipit:Eusebius leronimus, et finit: Gratia cum omnibus vobis, amen.
    [40. Li]ber1 tractatus Cantice canticorum, qui incipit: Osculetur me, et finit: sumus deo in omni.
    [41.] 1 Liber postilarum fratris Ugonis, qui incipit: Ego ex ore Altissimi, et finit: in delictis suis.
    [42.] 1 Liber decretorum, copertus coreo rubeo, cum armis de Flixco in prima carta, cum pictura pape et imperatoris, qui incipit in rubro: Incipit discordantium, et finit innultima linea testus: quod vident patrem facientem.
    43.	Liber represaliarum compositus per dominum Bartolum, qui incipit in nigro: In principio, represaliarum materia, et finit inn ultima linea: lege et si non defendantur, in papiro.
    44.	Liber Novele Iohannis Andree, depictus in principio cum papa et cardinalibus: incipit in nigro: Cum eram parvulus, et finit innultima linea: urgentem pretermito leronimum.
    45.	Liber repertorii Iohannis Calderini in papiro, qui incipit in secunda linea: Excluxive infra, et finit: Iohannes Calderinus, doctor Bononiensis, copertus coreo nigro, sine tabulis.
    46.	Liber cronice de rebus memorabilibus, copertus coreo rubeo, qui incipit in prima linea: Tempora memorabiliora, et finit in litera rubea: benedicius Deus.
     47.	Liber philosophie Aristotilis, copertus coreo rubeo, qui incipit: Quoniam quidem inteligere et scire contingit, et finit: in hoc se-culo et futuro, amen.
    48.	Liber repertorii Alberici, coperti apapiro cum coreo albo, sine tabulis, qui incipit: Sed quia animus studiosi, et finit: totique curie celesti, amen.
    1	La carta è lacera nel margine.
— 74 —
     49.	Liber repertorii in papiro cum tabulis, qui incipit in prima linea: Sed quia animus studiosi, et finit innultima linea: § secundo et sequentibus.
     50.	Liber prime partis Moralium sancti Gregorii, qui incipi! in prima linea: Reverendissimo fratri, et finit in penultima: in ipso suo finite bibemus.
     51.	Liber Magistri sententiarum copertus coreo nigro mediocris voluminis, qui incipit: Cupientes aliquid de penitentia. et finit in penultima: facto fine, pia laudetur Virgo Maria.
     52.	Liber Magistri sententiarum copertus coreo rubeo, qui incipit in prima linea: Cupientes aliquid de penitentia. et finit innulti* ma linea: de hoc nomine ypostasis.
     53.	Liber cronice copertus coreo rubro, qui incipit in rubrica: Quarta etas. C. primo, et in nigro in prima linea: Quarta etas a principio regni David, et finit: benedictus Deus. amen.
     54.	Liber lecture Io[hannis] Gofridi in carta caprina, qui incipit in nigro in prima linea: Reverendissimo in Christo patri: quinterni XX non quaternati.
     55.	Liber Clementinarum, copertus coreo viridi, qui incipit in prima linea glose: Iohannes, nomen gratiosum, et innultima lestus finit: pontificatus nostri anno secundo.
     56.	Liber lecture Bartoli super Digestum novum, in papiro, qui incipit in nigro in prima linea: Domini, ut scitis, et finit: hodie valetur: hic fuit datio ob causam.
     57.	Liber tercie partis cronice copertus corio rubro, qui incipit in rubro: Octavianus, cum undecim cartis rubricatis ante principium, et finit: CLXIII, a II d.
     58.	Liber lohannis de Lignano in papiro super Clementinis, qui incipit in prima linea '.Congregabo reliquias regni mei, et finit: II ydus iulii, anno Domini MCCCXXXXVI.
     59.	Auctoritates et sententie Biblie per alphabetum in papiro, qui incipit: Seriem huius tabule, et finit: et in decretis, cum a nobis, c. I.
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    60.	Liber magni voluminis parabolarum Salomonis, luminatus in principio cum pluribus figuris aureis. Incipit in rubro: Incipit in libro parabolarum Salomonis, et in nigro: Ecce, descripsi eam tibi, et finit: Factum Parisiis, anno Domini MCCCIII, XIII kalendas apri-lis.
    61.	Liber alius magni voluminis similis precedenti, luminatus in principio. Incipit [in] 1 rubro: Incipit postila fratris N[icolai] de Lira super totam Bibliam, et in nigro: Hec omnia, in secula secu-lorum. amen.
    62.	Alius similis precedentibus, illuminatus litteris aureis. Incipit in rubro: Incipit postila magistri N[icolai] de Lira ordinis Fratrum Minorum super Novum Testamentum, et in nigro: Quatuor facies uni; in fine: in vigilia beati Iohannis Baptiste.
    63.	Liber Secunda Secunde beati Tome de Aquino. Incipit in principio rubricarum et in principio in nigro: Post communem considerationem; finit: benedictus in secula, amen.
    64.	Novela Iohannis Andree supra Sexto. In prima linea nigro: Cum essem parvulus; finit: si finis bonus, incipit omne bonum.
    65.	Liber Marci Fabii Quintiliani institutionis oratorie, qui incipit in nigro: Efflagitasti cotidiano convicio; finit: bonam voluntatem.
    66.	Liber Entetici Iohannis Poligratici de nugis curialium . Incipit in nigro: Si michi credideris [li]nguam 1 prohibebis, et finit: dirigat in eo gresus nostros.
    [67. Isto]rie1 scolastice: Reverendo patri et domino suo Gu-lielmo; finit: in testu ./. Infor[tiati] 1.
    [68.] 1 Liber abbreviationum Titi Livii. Incipit in nigro: Augustum. septingent[os] 1 per annos; finit in nigro: plures honores dedit.
    1	La carta è corrosa nel margine.
    2	de nugis curialium: aggiunto in sopralinea.
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     69.	Lectura Arcliidiaconi super Decreto, luminatus in principio litteris aureis et figuris pontificis et cardinalium. Incipit in nigro: Reverendo in Christo patri; finit: operis vobis recommendo.
     70.	Liber unus lecture Dini de regulis iuris libro VI0 cum aliis libelis, qui incipit in nigro: Premisis casibus, et finit: in secula se-culorum, amen.
    71.	Liber orationum Ciceronis copertus coreo rubro, qui incipit in nigro: Si quis vestrum, iudices, et finit: famam repelamus.
    72.	Liber concordantiarum Biblie, qui incipit: Cuilibet volenti; finit: Expliciunt concordande, copertus coreo albo.
     73.	Liber commentariorum Cesaris de belo galico, qui incipit: Galia est omnes divisa in partes, et finit: quarum laudibus et virtute 1.
    74.	Liber prime partis Novele lohannis Andree super decretalibus, qui incipit: Ieronimus ortatur in prologo, et finit: participare dignetur. Amen amen amen, et est in papiro.
     75.	Liber secunde partis Novele supra decretalibus, qui incipit: Finito tractatu iudiciorum, et finit: decretalium. Deo gratias, amen, et est in papiro.
    [76.] 2 Liber Isidori ethomologiarum et de natura rerum, qui incipit in rubro: Liber beati Isidori, et finit: Explicit cronica de‘ hedificatione civitatis Florentie.
     [77.] 2 Liber sancti Augustini episcopi de Trinitate, et incipit: Domino beatissimo, et finit: secula seculorum. amen.
     78.	Liber pastoralis Gregorii, qui incipit: Pastoralis cure mee, ct finit: here perbene gaudium, amen.
    79.	Liber Pauli Diaconi de istoriis Romanorum, qui incipit: Domini Adelberge, et finit: Deo gratias, amen amen amen.
     1	laudibus et virtute: corretto da laude et virtutibus
    2	La carta è corrosa nel margine.
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    80.	Liber cronice Martiniane, qui incipit: Quoniam scire tempora, et finit: solicite prosequenda.
    81.	Liber Stacii Thebaidos, qui incipit: Solvitur in Primo, et finit: memini reminisse iuvat. Sic cetera Mater.
    82.	Liber thopicorum Marcii Tulii, qui incipit: Maiores nos res scribere, et finit: etiam fortuitarum rerum concursio est.
    83.	Liber expositionis super Martinianam, qui incipit: Tu que psalentem talamus, et finit: liber Colucii canzelarii fiorentini.
    84.	Liber Iuvenalis, qui incipit: Semper ego auditor, et finit: ut leti faleris omnes, et torquibus omnes.
     85.	Liber Leonardi Aretini. Incipit : Vereor ne qui me, et finit: excedere iussi sunt.
    86.	Liber Boeacii de montibus etc. Incipit: Surexetam equidem, et finit: et doctrine ascribatur sue.
    87.	Liber Augustini de decem cordis. Incipit: Dominus et Deus, et finit in carta incisa: ita ad se venire fecisset.
    88.	Liber beati Bernardi super contemplacione passionis domini nostri I[esu. Incipit] 1: Septies in die, et finit: ipse novit me autem tibi.
    89.	Liber ordinis tocius Biblie. Incipit: Quoniam modernis temporibus, et fi[nit] .....1 est ipsis clausus liber appochalipsis.
     [90.] 1 Liber retoricorum Ciceronis. Incipit: Sepe et inultum, et finit: consequemur exercitationis.
    91.	Liber declamationum Quintiliani. Incipit: Ex incendio domus; finit: possum rationem redere, quod vixi.
    92.	Liber omeliaruin sancti Iohannis Grisostomi. Incipit: Pictores imitantur arte naturam; finit: supplicemus.
    93.	Liber Isidori Quod Deus2 cum Augustino. Incipit: Summum bonum Deus est; finit: benedictus in secula.
    1	I.a carta è corrosa nel margine.
     2	Segue, depennato: sit
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    94.	Liber Vegesei1 de disciplina militari. Incipit: Antiquis temporibus ; finit: prelio victi sunt.
    95.	Liber gestorum Alexandri Magni. Incipit: Moris et uisi-tati; finit: Hic liber est scriptus: qui scripsit etc.
    96.	Liber Ysac de natura ciborum. Incipit: Quod in primis coegit antiquos, et finit: et in vesica creant.
     97.	Liber Salustii Carlanarii: Omnes homines, et finit: in illo site sunt.
    98.	Liber dialogorum Gregorii. Incipit: Quadam die; finit: ipsi fuerimus.
    99.	Liber Ierominiani. Incipit: Ierominianum hoc opus, et finit: ante non legeram.
    C. Liber lohannis Bochacii de casibus virorum illustrium. Incipit: Diu strenue milex, et finit: atque fame.
    Cl. Liber Macrobii de Saturnalibus2. Incipit: Multas varias-que ; finit: repugna <t> humori.
    C.2. Summa de viciis et virtutibus. Incipit Quoniam provida; finit: in secula seculorum, amen.
    C.3. Liber cronice Eusebii Ieronimi etc. Incipit: Adiuro te, et finit: Domini CCCCVIIII. Deo gratias.
     C4. Liber Alani de plantu nature. Incipit: In lacrimas risum, et finit: dereliquit aspectus.
     C5. Liber pastoralis Gregorii. Incipit: Pastoralis cure; finit: manus levet.
    C6. Liber prefacionis Virgilii. Incipit: Iam dudum temerasse duces, et finit: Partenope tumulus.
     C7. Liber florum Actorum. Incipit: Flores Actorum ; finit: terminus idem.
     1	Vegesei: in sopralinca su Eleutecii espunto.
     2	de Saturnalibus è aggiunto in sopralinea.
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    C8. Liber Ioachim. Incipit: Quidam prorsus indigni; finit: te videbo.
    C9. Libelus gramaticalis in papiro. Incipit: Ad notitiam pro-verbiandi; finit: num dicta suficiant.
    CIO. Liber compendii divine scripture. Incipit: Venite, ascendamus; finit: coaptandi literas, etc.
    CXI. Liber diversorum in sacris litteris. Incipit: Sanctissimo patri; finit: requirat principalem scripturam.
    [CXII.] 1 Liber declarationis nominum. Incipit: Hic agitur de
nominibus : finit: dicta sufficiant.
    CX111. Liber poëtrie Gofridi. Incipit: Papa stupor; finit: probat dictionem et e contra.
    CXIIII. Sextus liber decretalium sine glossa. Incipit: Bonifa-cius; finit: pontificatus nostri anno quarto.
    CXV. Capitula civitatis Ianuensis in papiro.
    1 La carta {• corrosa nel margine.
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Note
    1.	Riteniamo che il compendio bnos del nostro testo debba emendarsi in dnos e che l’incipit, divinos omnes, corrisponda alla introduzione della glossa al Genesi: Cum omnes divinos libros legimus. Cfr. Bibbia sacra, Venezia, 1587-88, I, 21b. Per l’explicit v. Genesi, II, 35. Cfr. I, 93.
     2.	Per 1 incipit v. Esodo I, 1- per l’explicit v. Esodo. XL, 36. Cfr. I, 83.
     3.	Per 1 incipit v. Genesi, I, 1. L’explicit corrisponde alla fine della glossa al Genesi: Cuius adoptio perfecta est laetitia, unde Psal.: « Adimplebis me laetitia cum vultu tuo »: Bibbia cit., I, 122b. Cfr. I, 82.
    4.	L incipit corrisponde al prologo di San Gerolamo sui XII Profeti minori: Migne, P.L., XXVIII, 1071. Per l’explicit v. Aba-cuc, III, 19. Cfr. I, 95.
    5.	Esemplare completo delle Omelie di San Gregorio. Cfr.
1,	158.
    6.	Per l'incipit, che riteniamo debba emendarsi: Romani [swni], qui ex Iude[is], v. la prefazione di San Girolamo alle epistole di San Paolo: Bibbia cit., Ili, 2a. Per l’explicit v. San Paolo, ep. agli Ebrei, XIII, 25. Cfr. I, 91, 99.
     i.	Augustinus (S.), Enarratio in Psalmos. L‘incipit dell*in-ventario di Pietro da Vernazza, riferito in modo inesatto, corrisponde a quello del prologo: Omnis scriptura divinitus inspirata est. L'explicit riproduce quello del salmo LXXXIV : qui sperat in le, Deus. Cfr. I, 79.
     8.	Cfr. I, 116.
    9.	L’incipit, Primo omnium, corrisponde a quello del Liber de septem gradibus ecclesiasticis: v. M. InGuanez. Catalogi codicum casinensium antiqui (saec. VllI-XV), Montecassino, 1941, p. 33. Cfr. I, 124.
     10.	Per l'incipit v. Deuteronomio, I, 1: per 1‘explicit v. Deuteronomio, XXXIV, 12. Cfr. I, 96.
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    11.	E’ possibile che si tratti degli Elenchi di Aristotele, o riferiti in modo inesatto nell’incipit, come si rileva anche in qualcuna delle prime edizioni a stampa, o preceduti dal De sonino del medesimo autore.
    12.	Per l'incipit v. Genesi, I, 1 ; per l’explieit v. Numeri, XXXVI. Il codice conteneva, quindi, non soltanto il libro dei Numeri. ma tutta la prima parte della Bibbia, a partire dal Genesi. Cfr. I, 108.
    13.	L'incipit, Ezechiel propheta, corrisponde al prologo di San Girolamo alla Profetia Ezechielis: Migne, P.L., XXVIII, 993.
    14.	L’incipit corrisponde alla Physica. L’explieit, et in intellectu. si riferisce molto probabilmente alla Metaphysica.
     15.	Cfr. I, 74.
    16.	L’incipit, Inter cetera, e l’explieit, Deus benedictus in secula. amen, corrispondono rispettivamente all inizio della Expositio sul Vangelo di San Luca e alla fine della Expositio sul V angelo di San Matteo della Catena aurea di San Tommaso d Aquino: cfr. S. Thomae Aquinatis Catena aurea in quatuor evangelio, Savona, 1888-89. Cfr. I, 88.
     17.	Cfr. I, 122.
     18.	Cfr. I. 146.
    19.	Grecorius .Magnus (S.), Moralia in lob: Migne, P.L., LXXV e LXXVI. L’incipit dell’inventario di Pietro da Vernazza corrisponde all’inizio dell’epistola a frate Leandro: Reverendissimo et sanctissimo fratri Leandro. L’explicit, riferito in modo inesatto, alla fine del libro XVIII :m ipso suo fonte biberimus. Cfr. I, 11.
    20.	Grecorius Magnus (S.), Moralia in Iob. L'incipit corrisponde all'inizio del libro XIX: Quid mirum. L’explicit, riferito in modo inesatto, alla fine dell'opera: per me lacrymas reddat. Cfr.
I,	53.
    21.	L'incipit, Apoc. 8. corrisponde alla Postilla super Mere-miain prophetam di Ugo di Saint Cher: Hugo de Sancto Caro, Opera omnia. Venezia, 1600, IV, 175a. Cfr. I. 85.
     22.	Cfr. I, 159.
    23.	L'incipit corrisponde alla prefazione di San Gerolamo alla Prophetia Isaie: Micne, P.L.. XXVIII, col. 825. Cfr. I, 109.
     24.	Cfr. I, 92.
     25.	Per l’incipit v. San Paolo, ep. ai Romani, I, 1 ; per l’expli-cit v. San Paolo, ep. agli Ebrei, XIII, 24. II codice conteneva le epistole di San Paolo con la glossa. Cfr. I, 97.
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     26.	Cfr. I, 54.
    27.	Esemplare completo della Expositio Evangelii secundum lohannem di Sant’Agostino. Cfr. I, 57.
     28.	Cfr. I, 98.
     29.	Per l’incipit v. San Matteo, I, 1 ; per l’explicit v. San Giovanni, XXI, 25. Cfr. I, 72.
    30.	L'incipit, da emendarsi: Facies et velum de hiacyntho, corrisponde alla Postilla super septem epistolas canonicas di Ugo di Saint Cher: Hugo de Sancto Caro cit., Vili, 310. Riteniamo che il codice comprendesse non soltanto l’epistola di San Giacomo, ma tutta la raccolta delle episole canoniche. Cfr. I, 105.
     31.	Cfr. I, 153.
     33.	Cfr. I, 131.
     34.	L’incipit, Apoc. 8, e l’explicit, et hoc satis patet ex glo., corrispondono alla Postilla super Ezechielem prophetam di Ugo di Saint Cher: IIuco de Sancto Caro cit., V, 2a, 144b. Cfr. I, 87.
     35.	Cfr. I, 113.
     36.	Per l’incipit v. San Matteo, XIII, 24, 31, 33 ; XX, 1 ; XXII,
2.	Cfr. I, 117.
    37.	Rai mundus de Pennaforti, Summa casuum conscientiae
o	Summa confessorum: Hain, 13711; A. Teetaert, La « Summa de Poenitentia » de S. Raymond de Penyafort, in Ephemerides theologicae Lovanienses, V, 1928, pp. 49-72. L’explicit riferito dal catalogo riguarda la postulatio veniae che segue il trattato.
     38.	Per l'incipit, Bene admones, Donate, v. ep. I. Cfr. I, 61.
     39.	Cfr. I, 48.
     40.	L'incipit, Osculetur me, e l'explicit, da emendarsi: Christi bonus odor sumus in omni loco, corrispondono al Tractatus in Cantica canticorum attribuito ora a Aimone di Ilalberstadt. ora a Remigio d'Auxerre: Migne, P.L., CXVII, col. 295 e sgg.; CXXXI. Cfr. I, 110.
     41.	L'incipit, Ego ex ore Altissimi (Ecclesiastico, XXIV, 5). e l’explicit corrispondono all'inizio ed alla fine della Postilla super Evangelium secundum Ioannem di Ugo di Saint Cher: Hugo de Sancto Caro cit., VI, 277, 399b.
— 83 —
    42.	Gratianus, Decretum: Micne, P .L., CLXXXVII, coi. 29 e scg. ; E. Friedberg, Corpus iuris canonici, I, Lipsia, 1879.
    13. Bartolo da Sassoferrato, Tractatus represaliarum: v.
F.	Carlo de’ Savigny, Storia del diritto romano, traduz. italiana di E. Bollati, II, Torino, 1863, p. 647; F. Buonamici, Bartolo da Sassoferrato, in Annali delle Università toscane, XXXIII, 1914; VAN de Kampf, Bartolo de Sassoferrato, in Studi urbinati, IX, 1935, 2a ed. Amsterdam, 1936; F. Calasso, Medioevo del diritto, Milano, 1954, passim.
    44.	L’incipit, Cum eram parvulus, corrisponde alla Novella super VI decretalium di Giovanni d Andrea ; 1 explicit, vigentem pre-termitto Hieronymum, alle Quaestiones mercuriales super regulis iuris dello stesso autore: G. W., 1730 e sgg., 1734 e sgg.
    45.	Iohannes Calderini, Repertorium utriusque iuris: G. W., 5904.
    47.	L'incipit, Quoniam quidem intelligere et scire contingit, corrisponde alla Physica. Per l’explicit, in hoc seculo et futuro, amen, v. l'opuscolo De differentia spiritus et animae: G. W., 2450. E il trattateli dell’arabo Costa ben Luca che, nella traduzione latina di Giovanni di Siviglia, segue talvolta, nei codici medievali, la Metaphysica di Aristotele: v. G. Lacombe, Aristoteles latinus. Roma, 1939. pp. 94, 197-198. E’ quindi probabile che il ms. citato dall inventario contenesse, oltre alla Physica, anche la Metaphysica.
    48.	Albericus de Rosate, Dictionarium utriusque iuris:
G.	W.. 238 e sgg. L'incipit citato dall inventario, Sed quia animus studiosi, coincide con un passo del proemio.
     49.	Cfr. n. 48.
     50.	Cfr. n. 19.
    51.	Petrus Lombardus, Libri IV sententiarum : Migne, P. L., CXCII, col. 521 e sgg.; studio et cura PP. Collegii S. Bonaventurae, Firenze, 1916. L'incipit, Cupientes aliquid de penuria, è riferito dall inventario in modo inesatto.
     52.	Cfr. n. 51.
    54.	Si tratta della « Lettura » del giurista Giovanni di Goffredo, che risulta non ignota, ma poco diffusa nelle biblioteche italiane medievali. Cfr. P. Sella. Sigle di giuristi medievali, in ispecie dello studio bolognese, tratte dai Codici Vaticani, in L'Archigin-' nasio, XXVII, 1932, pp. 177-203.
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    55.	Clemens V papa, Constitutiones êum apparatu lohannis Andreae: G. W., 7077 e sgg.
     56.	L’incipit e l’explicit coincidono con la Lectura super 1 parte Digesti novi di Bartolo da Sassoferrato: G. W., 3549.
     57.	l’incipit può corrispondere al passo del Chronicon di Be-da: Octavianus Caesar Augustus Romanorum secundus regnavit annis LVl et mensibus VI; l’explicit, al passo: Alaricus rex Gotorum Roman invasit partemque eius cremavit incendio IX kal. septembris, anno conditionis MCLXIII, ac sexto die quam ingressus fuerat, depredata urbe, egressus est. Cfr. Migne, P. L., XC, coli. 544-560.
    58.	Iohannes de Lignano, Commentarium super Clementinis. Cfr. F. Bosdari, Giovanni da Legnano, canonista e uomo politico del 1300, in Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, serie III, t. XIX, 1901, pp. 1-137. L incipit è tratto da Geremia, XXIII.
    59.	Iohannes Calderoni, Concordantia sive Ambidexterium:
G.	W., 5896-5897.
     60.	L'incipit, Ecce, descripsi eam tibi, corrisponde alla prefazione di Niccolò de Lyre ai libri di Salomone: cfr. Biblia sacra cum glossa ordinaria, Anversa, 1634; Hain, 10363 e sgg. Per un codice del medesimo contenuto ed assai simile al nostro nell aspetto esterno, che faceva parte della biblioteca di papa Niccolò V, cfr.
E.	Müntz-P. Fabre, La bibliothèque du Vatican au XVe siècle, Parigi, 1887, p. 49.
     61.	Nicolaus de Lyra, Postilla super Biblia: cfr. Biblia sacra cit, t. V.
     62.	Nicolaus de Lyra, Postilla litteralis super Evangelia: cfr. n. 61.
    63.	Thomas de Aquino (S.), Secunda secundae: parte della Summa theologica.
     64.	Per l’incipit v. San Paolo, ep. ai Corinti, XIII, 11. Cfr. n. 44.
     65.	Quintilianus, Institutio oratoria. L’incipit, Efflagitasti quotidiano convitio, corrisponde alla epistola dedicatoria a Trifone.
    66.	Iohannes de Sarisberia, Polycraticus: Migne, P. L., CXCIX, col. 379 e sgg.; C. Webb, lohannis Saresberiensis, episcopi Carnotensis. Policratici libri Vili, Oxford 1909. L'incipit, Si mihi credideris linguam cohibebis, corrisponde all'inizio dell'En-theticus in Polycraticum ; l’explicit, et dirigat in eo gressus nostros. alla fine del Polycraticus.
     67. Cfr. n. 22.
    68.	Si tratta deWHistoria romana di Floro. L’incipit va integrato: [Populus Romanus a rege Romulo in Caesarem] Augustum, septingentos per annos.
    69.	Guido de Baysio (Archidiaconus), Rosarium videlicet Decreti expositio: G. W., 3714-3749.
    70.	Dinus de Mugello, De regulis iuris: G. W., 8354 e sgg. Cfr. R. Barcioni, Dino da Mugello. Firenze, 1920.
    71.	L’incipit può corrispondere tanto all’orazione pro Sextio quanto all'orazione prò Celio.
    72.	Dall’incipit, Cuilibet volenti, si ricava che si tratta di Hugo de Sancto Caro, Concordantiae Bibliae. Cfr. I, 103.
    73.	Esemplare completo dei Commentarii de bello gallico di Cesare.
    74.	L'incipit corrisponde alla Novella super primo libro decretalium; l'explieit, alla Novella super secundo libro decretalium di Giovanni d’Andrea: G. W., 1729.
    75.	L'incipit e l'explieit corrispondono alla Novella super tertio libro decretalium: De vita et honestate clericorum, di Giovanni d'Andrea: G. W., 1729.
    76.	Isidorus (S.). Etymologiae ; De natura rerum o De astronomia o Rotarum liber o Liber astronomicus. Le Etymologiae, in Micne, P. L., LXXXII, col. 73 e sgg.; W. M. Lindsay, Isidori Hispalensis episcopi Etymologiarum libri XX. Oxford, 1911. Il trattato De natura rerum. in Migne. P.L., LXXXIII, col. 963 e sgg. L explicit riferito daH’inventario appartiene probabilmente alla Chronica de origine civitatis Florentiae: cfr. Hartwig, Quellen und Forschun-gen zur alt. Geschichte der Stadt Florenz, I, 1875, pp. 37-65.
    77.	Augustinus (S.), De trinitate: Migne, P.L., XLII, coi. 817 e sgg.; G. W., 2925 e sgg. L’incipit corrisponde all'inizio dell’epistola ad Aurelio.
    78.	Grecorius Magnus (S.), Regula pastoralis: Micne, P.L., LXXVII, col. 14 e sgg.; Hurter, Sanctorum Patrum opuscula selecta, 20, 1872.
    79.	Paulus Diaconus, Historia Romana: ediz. Droysen, in M. G. H., Auctores antiquissimi. II, 1879; ediz., A. Crivellucci,;
F.I.S.I., Roma, 1914.
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    80.	Martinus Oppaviensis o Polonus, Chronicon pontificum et imperatorum (Chronica Martiniana): ediz. L. Weiland. in M.
G.	H., Scriptores, XXII, Hannover, 1872, pp. 397-482. Cfr. anche A. Potthast, Bibliotheca historica medii aevi, I, 1896 [1954], pp. 771-772. L’explicit riferito dall’inventario appartiene alla continuazione della cronaca dal 1277 al 1285.
     81.	Statius, Thebais e Achilleis. L'incipit, Solvitur in Primo fratrum concordia libro, corrisponde all'inizio degli Argumenta della Tebaide secondo il Codice Toletano, i quali si trovano premessi al-
1	opera tanto nei mss. quanto in numerose edizioni a stampa: cfr. ad esempio, P. Papinii Statii quae extant, Cygneae, 1663; P. Papi-nii Statii Opera. Venezia, 1664. L‘explicit, et memini et meminisse iuvat. Scit cetera mater, corrisponde alla fine deirAchilleide.
     82.	L'incipit corrisponde ai Topica di Cicerone. L’explicit, al Commentario di Boezio sui Topica: Migne, P.L., LXIV, 1039 sgg.
    83.	L incipit, Tu quem psalentem, appartiene a Marziano Capella, De nuptiis Philologiae et Mercurii: cfr. A. Dick, Martianus Capella, Lipsia, 1935. L’explicit accenna ad un'opera di Coluccio Salutati. L’inventario si riferisce, quasi certamente, al Commentarium in librum Martiani Capellae de nuptiis. Cfr. M.-H. Laurent. Fabio Vigili et les bibliothèques de Bologne au début du XVIe siècle d'après le ms. Barb. Lat. 3185. Città del Vaticano, 1943. p. 43.
    84.	IuvENALis, Saturae. L'opera termina, nel ms. citato dall'inventario, con la satira XVI.
    85.	Leonardo Bruni. Commentaria primi belli punici: G. W., 5603. L’incipit corrisponde al Proemium: cfr. A. Baron, Leonardo Bruni Aretino, Lipsia. 1928.
    86.	Iohannes Bocacius, De montibus, sylvis. fontibus, lacu-bus. fluminibus, stagnis seu paludibus et de diversis nominibus maris: G. W., 4482. Nell'incipit si emendi Surexetam in Surexeram.
    87.	Augustinus (S.), Senno de decem chordis: Migne P L XXXVIII, col. 75 e sgg.
    88.	Pseudo Bernardus. De meditatione passionis Christi per septem diei horas: Migne, P. L., XCIV, coi. 562 e s™. ; G. W. 4022 (ediz. italiana).
    90.	Il volume citato dall'inventario comprendeva il De inventione di Cicerone, indicato dall'incipit, e la Rhetorica ad Herennium delio Pseudo Cicerone, indicata dall’explicit: G. W., 6709 e san.
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     91.	Quintilianus, Declamationes. L’incipit si riferisce all’argomento della Declamatio II, l’explieit alla Declamatio XII.
    92.	Iohannes Chrysostomus (S.), Homiliae: Migne, P. G., LXIII.
    93.	I due incipit, Quod Deus per il titolo, Summum bonum Deus est per il testo, corrispondono alle Sententiae di Sant'Isidoro di Siviglia. Cfr. I, 86.
     94.	Vegetius, Epitoma rei militaris. L'explieit, proelio vieti sunt, corrisponde ad un estratto del libro II degli Stratagemata di Frontino, che si trova trasportato alla fine del testo in numerosi mss. medievali.
    95.	Gualterius de Castellione, Alexandreis sive Gesta Alexandri Magni: Migne, P. L., CCIX, col. 461 e sgg. L incipit, Moris est usitati, corrisponde all'inizio dell Epistola auctoris.
     96.	ISAC ISRAELITA, Diaetae universales (nella traduzione latina di Costantino Africano): ediz. in Omnia opera 1 saac, Lione, 1515. Cfr. I, 156.
     97.	Sallustius Catelinarius : l’incipit si riferisce al Bellum Catilinarium : l’explieit, al Bellum Iugurthinum.
    98.	Esemplare completo di Grecorius Magnus (S.), Dialogi. ediz. U. Moricca, in F.I.S.I., Roma. 1924.
     99.	L*incipit, Hieronymianum hoc opus, corrisponde al ìliero-nymianus di Giovanni d'Andrea: G. W., 1727.
    100.	Iohannes Bocacius, De casibus virorum illustrium: G. W., 4430.
    101.	Esemplare completo dei Saturnalia di Macrobio.
     10* L’incipit corrisponde al Tractatus de poenitentia o Diaeta-rium di Giovanni ,li Galles: cfr. A. MolinieR, Catalogue de, manuscrit* de la Bibliothèque Mazarine, I. Parigi, 188 >, P- -11-
     103 Eusebius CAESARIENSIS, Chronica (tradii/.. Iat. di S. Gerolamo): Micne, P. L.. XXVII. eoi. 33 e «g*.; R. Helm DieChromk des Hieroni mus, 1913; J. K. FoTHERINGHAM, Eusebu PamphUi chronici canones. Londra, 1923. II codice
ron una Vita Hieronymi. L’explieit, Domini CCCCVllll. Deo gratias. ci richiama infatti quello della	"F™. d>
Varale: Obiit circa an nos Domini CCCXCVlll: cfr. Bibliotheca
agio graphica cit., I, n. 38..7.
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CCX nr.1 jîîNUS DE *nsul,s> De planctu naturae: Migne, P. L., an ri on'	e sog* î Th. Wright, The anglo-latin satirical poeis
/Ira-mJnatlsts °f l^ie twelfth century, in Rerum Britannicarum h/au Ir"' ScriPLores’ n’ Londra, 1872, pp. 268-426. Cfr. B. Hau-L ’ !nemoires sur la vie et quelques ouvres cVAlain de Lille, in lemoires Académie Inscriptions et Belles-Lettres, XXXII. 1886. i- incipit va emendato: In lachrimas risus.
     105.	Cfr. n. 78.
     106.	L incipit, Iam dudum temerasse duces pia foedera pacis, corrisponde Centone di Proba: cfr. Poetae christiani minores, j ’ paite I, Vienna, 1888, pp. 569-609. L’explicit corrisponde al-
     pitaphium Virgilii secondo Vitale: Mantua mi patria est, nomen Maro, carmina silvae ruraque cum bellis, Parthenope tumulus.
     107.	Si tratta di uno dei tanti florilegi dei poeti classici, messi insieme dalla cultura medievale per offrire sillogi di sentenze applicabili alle esigenze della vita morale: cfr. B. L. Ulmann, in Clas-sical Philology, 1928-32.
     110.	L’incipit, Venite, ascendamus in montem Domini, corrisponde al Compendium litteralis sensus totius Bibliae di Pietro Aureolo: G. W., 3076.
    113.	Gaufridus de Vinosalvo o Gaufridus Anglicus, Poetria nova : ediz. in E. Faral, Les arts poétiques du XIIe et XIIIe siècle, Parigi, 1923, pp. 192-262. L explicit indicato dall’inventario è estraneo alFopera.
     114.	Bonifacius VIII papa, Liber sextus decretalium : G. W.. 4848 e sgg.
     115.	Si tratta certamente d’una copia della raccolta di leggi emanata nel 1403 dal Boucicault, governatore di Genova per il re di Francia: ediz. in M. H. P., XVIII. 1901.
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    Gli autori sono riferiti sotto l’appellativo personale. L’opera, quando l'identificazione è sicura o pressoché sicura, è citata sotto il titolo che è stato adottato nelle note di commento al testo.
Alanus de Insulis, De planctu naturae: II, 104. Albericus de Rosate, Dictionarium utriusque iuris: II, 48, 49.
Ambrosius Autpertus (S.), Speculum parvulorum o In Sancti Iohannis Apocalypsim: I, 98; II, 28.
Antiphonarium diurnum: I, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 128, 132, 135; Antiphonarium nocturnum: I, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16. Aristoteles, Ethica: I, 145, 148; [De somno: II, 11]; Metaphysica, II, 14, 47]; Physica, I, 152, 155; II, 14, 47; Sophistici Elenchi: II, 11.
Augustinus (S.), Enarratio in psalmos: I, 79; II, 7; Tractatus in Iohannis evangelium: I, 57; De trinitate: II, 77; Sermo de decem chordis: II, 87.
Avicenna, Canori medicinae: I, 151.
Bartolus de Saxoferrato, Lectura super I parte Digesti novi: II, 56;
     Tractatus represaliarum, II, 43.
Biblia: I, 45, 48, 75, 94; II, 39; Liber Genesis: I, 82, 93, 107; II, 1, 3; Liber Exodi: I, 83; II, 2; Liber Numeri: I, 108; II, 12; Liber Deuteronomii: I, 96; II, 10; Liber Regum: I, 104; Liber Proverbiorum: I, 44; Liber Psalmorum: I, 159; Liber Sapientiae: I, 139; Liber Ecclesiastici: I, 115; Liber Isaiae: I, 102, 109; II, 23; Liber Hieremiae: I, 85; Liber Ezechielis:
    I,	87, 157; II, 13; Liber Danielis: I, 157; Liber XII prophetarum: I, 95 ; II, 4.
Boccaccio, De casibus virorum illustrium: II. 100; De montibus.
     II,	86.
Boetius, Commentarius in Ciceronis Topica: II, 82.
Bonifacius VIII papa, Liber sextus decretalium: II, 114. Breviarium : I, 129.
Caesar, Commentarii de bello gallico: II, 73.
Capitula civitatis lanue: II, 115.
Capitularium: I, 29, 63, 136.
Casus decretalium: I, 143.
Catalogus Romanorum pontificum: I, 120.
Chrisogonus (S.), Epistola: I, 80.
Chronica de rebus memorabilibus: II, 46.
Cicero. De officiis: I. 154 ; Orationes: II, 71; Topica : II, 82; De inventione: II, 90.
Ciprìanus (S.), Epistolae: I, 61; II, 38; Liber rie oratione dominica: I. 61; II, 38.
Clemens V papa. Constitutiones: II, 55.
Coluccio Salutati, Commentarium in librum Martiani Capellae de nuptiis: II, 83.
Costa ben Luca, De differentia spiritus et animae: II, 47.
De corpore Christi: I, 8, 9.
Decretales: I. 141. 112.
« Deprecati sumus dominum Deum nostrum »: I, 56.
De revelatione Sancti Iohannis Baptistae: I, 8, 9, 71.
Dinus de Mugello, De regulis iuris: II, 70.
Eberardus de Betliunia, Graecismus: I, 77.
Epistolae canonicae: I, 105; II. 30.
Epistolarium : I, 31, 32, 33, 126.
Eusebius, Chronica: II, 103.
Evangelia: I, 72, 73, 114; II. 29.
Evangelistarium : I. 31. 32, 33, 125, 126.
Flores Auctorum: II. 107.
Florus, Historia Romana: II, 68.
Florus diaconus Lugdunensis, Expositio in epistolas beati Pauli ex operibus Sancti Augustini collecta: I, 54; II, 26.
Gaufridus de Vinosalvo. Poetria nova: II. 113.
Graduatisi I. 51.
Gratianus, Decretum: II, 42.
Gregorius I papa (S.), Epistolae: I. 78; Homiliae in Ezechielem:
    I.	106; Homiliae in Evangelia: I. 158; II, 5; Moralia: I, 53, 112; II. 19. 50, 53; Dialogi: II, 48; Regula pastoralis: II, 78, 105.
Gualterius de Castellione, Alexandreis sive Gesta Alexandri Magni:
     II,	95.
Gualterius Burlaeus. Summa totius logicae: I, 146; II. 18.
Guido de Baysio (Arcbidiaconus), Rosarium videlicet Decreti expositio: II, 69.
Hieronymus (S.), Epistolae: I, 68.
Hugo de Sancto Caro, Postilla super Librum Ecclesiastici: I, 115; Postilla super Hieremiam prophetam: I, 85; II, 21; Postilla super Ezechielem prophetam: I, 87; II, 34; Postilla super Evangelium secundum lohannem: I, 100; II, 41; Concordandae Bibliae: I, 103; II, 72.
llugo de Sancto Victore, De beatae Mariae virginitate: I, 90.
Kalendarium: I, 49.
Innocentius III papa, Ordo missae: I, 70.
Iohannes Andreae, Novella super I et II libro decretalium: II, 74; Novella super III libro decretalium: II, 75; Novella super VI decretalium: II, 44, 64; Quaestiones mercuriales super regulis iuris: II, 44; Hieronymianus: II, 99.
Iohannes Calderini, Repertorium utriusque iuris: II, 45; Concordantia sive Ambidexterium: II, 59.
Iohannes Chrisostomus (S.), Homiliae: II, 92.
Iohannes Gallensis, Diaetarium o Tractatus de poenitentia: II, 102.
Iohannes de Lignano, Commentarium super Clementinis: II, 58.
 Iohannes de Sarisberia, Polycraticus: II, 66.
 Isaac Israelita, Diaetae Universales: II, 96.
Isidorus (S.), Etymologiae: II, 76; De natura rerum: II, 77; Sententiae: I, 86 ; II, 93.
 Iuvenalis, Saturae: II, 84.
 Lectura lohannis Gofridi: II, 54.
Leonardo Bruni, Commentaria primi belli punici: II, 85. Libellus Decem Praeceptorum : I, 121.
 Libellus gramaticalis: II, 109.
 Libellus pro baptismo: I, 50, 133.
 Liber cantoriae: I, 1, 2, 3, 4.
 Liber chronicae: II, 53, 57.
Liber declarationis nominum: II, 112.
 Liber de ordinatione presbiterorum : I, 113; II, 35.
 Liber dialecticae: II, 32.
 Liber diversorum in sacris litteris: II, 111.
Liber hymnorum: I, 67.
Liber Ioachim: II, 107.
Liber omeliarum: I, 46 47, 55, 110, 131 ; II, 33.
Liber orationum: I, 62.
 Liber ordinis totius Bibliae: II, 89.
 Liber pontificalis: I, 58, 59, 60, 137.
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Liber quaestionum super Prisciano minore: I, 153; II, 31.
Liber sanctorum : I, 41, 42, 43.
Libri registrorum episcopi et capituli: I, 160.
Macrobius, Saturnalia: II, 101.
Manuale: I, 30.
Martinus Oppaviensis (Polonus), Chronicon pontificum et imperatorum: II, 80.
Martinus Leonensis (S.), Sermo super letaniis: I, 89.
Missale: I, 34, 35, 36. 126, 130; Missale nocturnum: I, 37, 38, 39.
    40; Missaletum: I, 64.
Monaldus, Summa iuris canonici: I, 69.
Nicolaus de Lyra. Postilla super Biblia: II, 61; Postilla litteralis super Evangelia: II, 62.
Papias, Elementarium doctrinae rudimentum: I, 76.
Paulus (S.), Epistolae: I. 91, 97, 99; II, 6, 25.
Paulus Diaconus, Historia romana: II, 79.
Petrus Aureolus, Compendium litteralis sensus totius Bibliae: II, 110,
Petrus Comestor, Historia scholastica: I, 161; II, 22. 67.
Petrus Lombardus, Libri IV sententiarum: II. 51, 52.
Postillae super epistolis canonicis et super A pocalipsi m : I, 118. Priscianus, Institutio grammatica:!. 147.
Prisciani quaestiones: I, 119; Prisciani commentum: I, 150. Proba, Cento: II, 106.
Psalterium: I. 23, 24, 25, 27, 28, 29.
Pseudo Bernardus, De meditatione passionis ('.liristi per septem diei horas: II, 88.
Pseudo Cicero, Rhetorica ad Herennium: II, 90.
Quaternus beatae Mariae: I, 52.
Quaestiones medicinae: I, 156.
Quintilianus, Institutio oratoria: II, 65; Declamationes: II, 91.
Raymundus de Pennaforti (S.), Summa casuum conscientiae o Summa confessorum : II, 42: Summula sacramentorum : I, 122; II,
     17.
Rationale divinorum officiorum: I, 124; II, 9.
— 96 —
Remigius de Antissiodoro, Commentarius vastus in Matthaeum: I, 92; II, 24; Expositio super Psalterio: I, 116; II, 8; Tractatus in Cantica Canticorum: I, 111; II, 40.
Sallustius, Bellum Catilinarium : II, 97; Bellum iugurthinum: II, 97. Sermones: I, 117; II, 36.
Sermones de adventu: I, 101, 119, 123.
Sicardus de Cremona, Mitrale sive rationale divinorum officiorum:
    1,74; 11,15. Statius, Thebais: II, 81; Achilleis: II, 81.
Summa iuris canonici: I, 140.
Thomas de Aquino (S.), Catena aurea in quatuor evangelio: I, 88; Commentarius in Aristotelis physicam: I, 144; Secunda secundae: II, 63.
Tractatus de vita sancti Mau: I, 84.
Usus divinorum officiorum: I, 65, 66, 134.
Vegetius, Epitome rei militaris: II, 94. Vita Hieronymi: II, 103.
INDICE DEGLI INCIPIT
Le citazioni sono riferite testualmente, secondo che compaiono nell inventario 1386 e nel catalogo del notaio Pietro da \Ternazza.
Adiuro te: II, 103.
Ad notitiam proverbiandi: II, 109.
Ad te levavi: I, 34, 35, 36.
Alleluia: I, 13.
Alleluia. Quem queris, mulier?: I, 14.
Amonendi sumus: II, 24.
Antiquis temporibus: II, 94.
Appochalipsis octavo: II, 21, 34.
Augustus, septingentos per annos: II, 68.
Beati martiris: I, 16.
Beatus igitur Remigius: I, 43.
Beatus vir: I, 26.
Bene admones, Donata: II, 38.
Benedicta: I, 37, 38.
Benedictio Domini super caput iusti: I, 33. Benedictos omnes: II, 1.
Bene lapidis: I, 60.
Bonifacius: II, 114.
celuin et terram: I, 45.
Christus dominus: I, 12.
Christus dominus surrexit: I, 11.
Congregabo reliquias regni mei: II, 58.
Creavit Deus: II. 12.
Cuilibet volenti: II, 72.
Cum ecclesiasticum officium: I, 66.
Cum eram parvulus: II, 44.
Cum essem parvulus: II, 64.
Cupientes aliquid de penitentia: II, 51, 52.
Debui, si potuissem: I, 76.
Dei omnipotentis: II, 28.
Deprecati sumus dominum Deum nostrum: I, 56. De sompniis: II, 11.
Deum omnipotentem, fratres: I, 60.
— 101 —
Diu strenue milex: II, 100.
Divitem prudentem: I, 74; II, 15.
Domine Adelberge: II, 79.
Domini, ut scitis: II, 56.
Dominica in quadragesima: I, 46.
Dominica Pasce: I, 31.
Dominica prima de adventu: I, 32, 47.
Domino beatissimo: II, 77.
Dominus et Deus: II, 87.
Dormientem et iam longo tempore legentem: 1, 6».
Ecce, descripsi eam tibi: II, 60.
Efflagitasti cotidiano convicio: II, 65.
Ego ex ore Altissimi: II, 41.
Emendatores autem brevium: I, 61.
Episcopus quando: II, 35.
Est pater hic cura: I, 77.
Eterne Deus: I, 39.
Eusebius Ieronimus: II. 39.
Ezechiel propheta: II, 13.
Excluxive infra: II, 45.
Ex incendio domus: II, 91.
Exorcizo te, creatura salis: I, 40.
Exultate, fratres: II, 33.
Fidelium : I, 29.
Finito tractatu iudiciorum: II, 75.
Flores Actorum: II, 107.
Fratres et velim de iacinto: II, 30.
Fratres, expurgate: I, 31.
Fratres, scientes: I, 32.
Galia est omnes divisa in partes: II, 73.
Gaude felix: I, 71.
Gregorius: I, 17, 18, 19, 20, 21, 22.
Gregorius presul: I, 4.
Hec omnia, in secula seculorum, amen: II, 61.
Hec sunt nomina: II, 2.
Hec sunt verba: II, 10.
Hic agitur de nominibus: II, 112.
— 102 —
Hieronimis doctor: I, 68.
His visis: II, 32.
Iam dudum temerasse duces: II, 106.
Ianuarius: I, 30.
Ianuarius, Augustus: I, 3.
Ierominianum hoc opus: II, 99.
Ieronimus ortatur in prologo: II, 74.
Illi nomen : I, 1.
In aventu Domini: I, 51.
Incipit collectarium Flori presbiteri ex libris sancti Augustini episcopi super epistulas Pauli: I, 54.
Incipit discordantium: II, 42.
Incipit historia scolastica prefatio: I, 161.
Incipit in libro parabolarum Salomonis: II, 60.
Incipit liber: I, 74.
Incipit ordo: I, 34, 49.
Incipit ordo missalis fratrum minorum: I, 35, 36.
Incipit postila magistri Nicolai de Lira ordinis Fratrum Minorum super Novum Testamentum: II, 62.
Incipit postila fratris Nicolai de Lira super totam Bibliam: II, 61. Incipit prologus beati Ieronimi: I, 48.
Incipit prologus libri Salomonis: I, 44.
Incipit vita beati Remigii: I, 43.
Incipiunt capitula totius anni: I, 63.
Incipiunt hymni: I, 67.
In die sancto Pasce, lectio sancti Evangelii secundum Marchum:
      I,	55.
Ingresso Zacharia: I, 2.
In hoc libro est expositio orationis Domini, scilicet Pater noster:
      I,	61.
In illo tempore: I, 41.
In illo tempore Maria Magdalene: I, 55.
Initium sancti Evangelii secundum Iohannem: I, 57.
In kalendis decembris: I, 41.
In lacrimas risum: II, 104.
In natale Sancte Marie Magdalene: I, 29.
In natali Sancti Fructuosi: I, 16.
In nativitate beati Iohannis: I, 2.
In nomine Domini, amen: I, 5, 11, 12, 15.
In nomine sancte et individue Trinitatis: I, 65.
In pace dices: I, 75.
In primis debet sacerdos: II, 17.
In principio: II, 3.
In principio creavit Deus: I, 45.
In principio, represaliarum materia: II, 43.
— 103 —
In revelatione: I, 25, 71.
Inter cetera: II, 16.
Intro[ibo] ad altare Dei: I, 70.
Intuenles quomodo audivimus: II, 27.
In virgolia Sancti Andree: I, 33.
Iohannes, nomen gratiosum : II, 55.
Iungat epistola: I, 44.
Largire sensibus nostris: I, 62.
Lauda: I, 25.
Liber beati Isidori: II, 76.
Liber generationis lesu Christi: I, 72; II, 29.
Liber XVIIII. Incipiunt capitula libri XVIIII: I, 53.
Maiores nos res scribere: II, 82.
Matheus, generationem: I, 72.
Missa in honore sancte Trinitatis: I, 37, 38.
Missam beate Marie: I, 52.
Moris est uisitati : II, 95.
Multas variasque: II, 101.
Nemo cum prophetas: II, 23.
Non idem ordo: II. 4.
Octavianus: II, 57.
Omnes homines: II, 97.
Ordo ad clericum faciendum: I, 58.
Ordo septem : I, 59.
Ordo septem ecclesiasticorum: I, 58.
Oremus: I. 59.
Oremus, dilectissimi: I, 58.
Osculetur me: II, 40.
Papa, stupor: II, 113.
Paratus sacerdos: I, 70.
Passio Sancti Andree: I, 42.
Passionem beati Andree, I, 42.
Pastoralis cure: II, 105.
Pastoralis cure mee: II, 78.
Paulus apostolus: II, 26.
Paulus, servus lesu Christi: II, 25.
Per omnia secula seculorum: I, 64.
— 104 —
Pictores imitantur arte naturam: II, 92.
Post communem considerationem: II, 63.
Postulavi: I, 11.
Predicaturus: I, 46.
Prefatio nativitatis Domini nostri: I, 39.
Premisis casibus: II, 70.
Primo dierum: I, 28, 67.
Primo omnium: II, 9.
Quadam die: II, 98.
Quarta etas a principio regni David: II, 53.
Quarta etas. C. primo: II, 53.
Quatuor facies uni: II, 62.
Queritur utrum gramatica sit: II, 31.
Quidam prorsus indigni: II, 108.
Quid mirum: II, 20.
Quid sit prophetia: II, 8.
Quid vis fieri: I, 49.
Quod in primis coegit antiquos: II, 96.
Quo modo: I, 57.
Quoniam autem inteligere: II, 14.
Quoniam modernis temporibus: II, 89.
Quoniam provida: II, 102.
Quoniam quidem inteligere et scire contingit: II, 47. Quoniam quidem multi conati sunt: I, 73.
Quoniam scire tempora: II, 80.
Quoniam, ut ait Iere: II, 37.
Reverendissimo: II, 19.
Reverendissimo et sanctissimo: II, 5. Reverendissimo fratri: II, 50.
Reverendissimo in Christo patri: II, 54.
Reverende pater: II, 22.
Reverendo in Christo patri: II, 69.
Reverendo patri et domino: I, 161.
Reverendo patri et domino suo Gulielmo: II, 67. Romani, qui in urbe: II, 6.
Rorate celi desuper: I, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 15.
Sabbato ante primam dominicam de adventu: I, 6. Salve: I, 52.
Sanctam et desiderabilem, gloriosam: I, 47. Sanctissimo patri: II, 111.
— 105 —
Scientes quia hora est iam nos: I, 63.
Scriptura divinitatis: II, 7.
Sed quia animus studiosi: II, 48, 49.
Semper ego auditor: II, 84.
Sepe et multum: II, 90 .
Septies in die: II, 88.
Seriem huius tabule: II, 59.
Servite: I, 24.
Servite domino: I, 23.
Si michi credideris, linguam prohibebis: II, 66. Simile est regnum: II, 36.
Si quis ignorat, ignorabitur: I, 69.
Si quis vestrum, iudices: II, 71.
Si septuaginta interpetrum cura: I, 48.
Solvitur in Primo: II, 81.
Summum bonum Deus est: II, 93.
Supositorum significatis: II, 18.
Surexetam equidem: II, 86.
Suscipere digneris: I, 27.
Tempora memorabiliora: II, 46.
Tu que psalentem talamus: II, 83.
Universi: I, 51.
Venite, ascendamus: II, 110.
Vereor ne qui me: II, 85.
— 106 —
INDICE DEGLI EXPLICIT
    Le citazioni sono riferite testualmente, secondo che compaiono del 1386 e nel catalogo del notaio Pietro da Vernazza.
nell’inventario
ad ethera, amen: I, 71. ad Hehreos: I, 48. ad perfectam concluxionem : II. 31. afflictio: I, 18.
Agnus Dei: I, 4.
alleluia: I, 13.
amen : : I, 24.
ante non legeram: lì, 99.
atque fame: II, 100.
beatificantur : I, 41.
benedic: I, 43.
bencdicamus Domino: I. 3.
benedictus Deus: II. 46.
benedictus Deus, amen: II. 53.
benedictus in secula: li, 93.
benedictus in secula, amen: I, 73; II, 63.
benedictus qui venit: I, 17.
benedictus sit Iesus. amen: II, 30.
beneficium obtinere: II, 17.
bonam voluntatem: II, 65.
catedraticis dicitur inesse: II. 18.
clementer assidua, amen: I. 64.
comparavit eam: I, 7, 10.
comprobentur: I, 56.
coaptandi litcras: II. 110.
consequemur exercitationis: II, 90.
contra Yerico: II, 12.
corigat et emendet: II, 37.
cum aparuerit gloria Domini, amen: II, 15.
cum suo finite biberimus: II, 19.
CLXIII. a II d.: II, 57.
debitum finem accipiet: II, 28. decretalium. Deo gratias, amen: II, 75.
Deus me: I, 18.
— 109 —
dedisse quod dedit: I, 61; II, 38. de hoc nomine ypostasis: II, 52.
Deo gratias, amen amen amen: II, 79.
Deo gratias, amen. Explicit Moralia lob liber XXXV: I, 53. dereliquit aspectus: II, 104.
Deus benedictus in secula, amen: II, 16. dirigat in eo gresus nostros: II, 66. dicimus intelectuales: II, 11. dicta sufficiant: II, 112. domine satis: II, 21.
Domini CCCCVIIII. Deo gratias: II, 103.
Dominum nostrum, amen: I, 30. dona nobis pacem: I, 2.
eadem die: I, 67.
ego dixi vobis: I, 31.
et colloces: I, 5, 14.
et doctrine ascribatur sue: II, 86.
et hoc satis patet ex glosis: II, 34.
et in decretis, cum a nobis, c. I: II, 59.
et in intelectu: II, 14.
et in vesica creant: II. 96.
etiam fortuitarum rerum concursio est: II, 82.
est ipsis clausus liber appochalipsis: II, 89.
eum habere mansorem: II, 24.
euouae: I, 19.
exaudiantur: I, 50.
excedere iussi sunt: II, 85.
Explicit epistola beati et doctoris egregii apostoli Pauli ad Ile-breos. Deo gratias, amen: I, 54.
Explicit cronica de hedificatione civitatis Florentie: II, 76. Expliciunt concordantie: II, 72.
fac nos, quesumus, Domine: I, 11.
facto fine, pia laudetur Virgo Maria: II, 51.
Factum Parisiis, anno Domini MCCCIII, XIII kalendas aprilis:
     II,	60.
famam repelamus: II, 71.
fidelium: I, 26.
gloria Domini, amen: I, 74.
gloria et honor: I, 28.
Gratia cum omnibus vobis, amen: II, 6, 39.
— 110 —
here perhene gaudium: II, 78.
Hic liber est scriptus: qui scripsit: II, 95. hodie valetur: hic fuit datio ob causam: II, 56.
illud in: I, 4,4. in catacumbis: I, 161; II, 22.
Incipit principium antiphone: « 0 Maria, semper virgo, cuius fructus uteri »: I, 6. in delictis suis: II, 41. in Egipto: II, 1. in eternum: I, 33. in excelsis: I, 52.
in hoc seculo et futuro, amen: II, 47. in illo site sunt: II, 97.
In illo tempore dixit Iesus discipulis suis: « Hec mando vobis ut diligatis invicem »: I, 57. in ipso suo finite bibemus: II, 50. in ligno crucis filius Dei: II, 36. in momento coram eo: II, 13. in psalmis canentem: II, 4. in secula seculoruin, amen: II, 70, 102. in testu .1. Infortiati: II, 67. in unitate Spiritus Sancti: I, 38. in vigilia beati lohannis Baptiste: II, 62.
Iohannes Calderinus, doctor Bononiensis: II, 45.
ipse novit me autem tibi: II, 88.
ipsi fuerimus: II, 98.
ita ad se venire fecisset: II, 87.
ita hoc: I, 58.
iustitia est: I, 68.
lege et si non defendantur: II, 43. liberasti: I, 29.
liber Colucii canzelarii fiorentini: II, 83. kyrieleyson : I, 20, 22, 40.
maiestate: I, 47. manus levet: II, 105.
memini rem in isse iuvat. Sic cetera Mater: II, 81. meum terminare sermonem: II, 27.
— 111 —
neque nubentur: I, 72. nocivorum per: I, 60. non reorum: I, 9. nos in duas: I, 63. num dicta suficiant: II, 109.
obtulimus maiestati: I, 62. o dulcis Maria: I, 8.
omnis spiritus laudet Dominum: I, 45. operis vobis recommendo: II, 69.
§ secundo et sequentibus: II, 49.
Partenope tumulus: II. 106.
participare dignetur. Amen amen amen: II, 74. Pater piissime: I, 27.
per Christum, dominum nostrum, amen: I, 70.
per conctas nationes suas: II, 2.
per Dominum: I. 37.
per dominum archiepiscopum: I, 34.
per infinita secula, amen: I, 76.
per infinita secula seculorum, amen: II, 5.
per me lacrimas redit: II, 20.
per meritum tanti operis eventus: II, 33.
plures honores dedit: II. 68.
pontificatus nostri anno secundo: II, 55.
pontificatus nostri anno quarto: II. 114.
possum rationem redere, quod vixi: II, 91.
predixit vobis: I, 32.
prelio victi sunt: II, 94.
prestet auxilium per: I, 39.
pretereo: I, 66.
probat dictionem et e contra: II, 113. psalmo: «Adimple»: II, 3.
quarum laudibus et virtute: II, 73. qui scribendi sunt, libros: I, 72. qui sperant in te, Deus: II, 7. quid dicant: II, 23.
quod vident patrem facientem: II, 42.
Rachel: I, 16.
repugnat humori: II, 101.
requirat principalem scripturam: II, 111.
— 112 —
salutant vos de Italia fratres: II, 25. sancti Ieronimi presbiteri: I, 68.
Sancti Spiritus: II, 35. scribendi sunt, libros: I, 73; II, 29. secula, amen: I, 25. seculi, amen: I, 35, 36, 51. secula seculorum, amen: II, 77. seculoruin, amen: I, 42, 55.
II	ydus iulii, anno Domini MCCCXXXXVI: II, 58. si finis bonus, incipit omne bonum: II. 64. simul de mercede gaudeamus: II, 26.
Sit laus et gloria Christo: I, 57.
solicite prosequenda: II, 80.
solucio dicit et quis est cognitio: II, 32.
studeamus: I, 46.
sumus deo in omni: II, 40.
supernam, amen: I. 12.
supplicemus: II. 92.
terminus idem: II, 107.
te videbo: II, 108.
totique curie celesti, amen: II, 48.
tuam: I, 21.
tu ei: I, 59.
universo Israel: II, 10.
urgentem pretermilo Ieronimum: II, 44.
usque in cena Domini: I, 65.
ut in casibus predictis, unde dicit: I, 69.
ut leti faleris, et torquibus omnes: II, 84.
ut videndo redimamur: II, 9.
valeant per: I, 15.
Verbaque cum motu subiungunt dipola « tantum »: I. 77. via nobis: II. 8.
— 113 —
INDICE
I.	- La biblioteca di San Lorenzo secondo l’inventario
      del 1386
      1.	I due cataloghi librari del Capitolo di San Lorenzo
      2.	Composizione della biblioteca capitolare nel 1386
      3.	Formazione della biblioteca
II.	- La biblioteca di San Lorenzo secondo l’inventario del notaio Pietro da Vernazza
      1.	Il secondo catalogo librario del Capitolo di San Lorenzo
      2.	I codici comuni ai due inventari
      3.	Composizione della biblioteca capitolare tra il Quattro e il Cinquecento
4.	La provenienza delle nuove accessioni
III.	- I codici superstiti della biblioteca di San Lorenzo
       1.	I codici dell’archivio capitolare e del Tesoro di San Lorenzo
      2.	Il Breviario membranaceo dell’archivio capitolare
3.	Il Breviario cartaceo dell’archivio capitolare
4.	Il Messale del Tesoro della cattedrale
                          Documenti
I.	- Rubrica librorum Note
II.	- Inventarium librorum liberarie Ianue
     Note
Indice degli autori e delle opere Indice degli incipit Indice degli explicit
).	7
»	9
»	10
»	17
»	19
»	21
»	22
»	25
»	29
»	33
»	35
»	36
»	37
»	38
» 59
» 69 » 81 » 91 » 99 » 107
— 117 —
Finito di stampare il 28 Luglio 1961 nella Tipografia Ferrari, Occella e C. di Alessandria